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Mannarino affascina con “Cantarè”, un viaggio di speranza tra ritmi e parole

Il grande cantautore anticipa il progetto discografico "Cantarè" che era in uscita il 17 settembre

Editoriale – Questo brano uscito lo scorso 26 agosto  a dir poco suggestivo era atteso per il prossimo 17 settembre 2021 ed arriva dopo il bellissimo “Africa.”

Si tratta  è un vero e proprio inno che vuole idealmente dare voce a chi non ne ha o che non può averla per i più disparati motivi.

Cantarè forse è una delle canzoni più filosofico-politiche di Mannarino che incanta sempre di più con i suoi ritmi e melodie. Una evoluzione della musica di Mannarino che sceglie ricercatezza, ed anche un pò di velato esoterismo.

Prodotto dallo stesso Mannarino insieme e Joey Waronker e Iacopo Brail Sinigaglia, il brano musicale parte  in un’atmosfera di solitudine che si scioglie in un canto corale quasi liberatorio potremmo dire.

Cantarè, sembra essere il frutto di una lunga esperienza del cantautore che non cede il passo alla ritualizzazione e che immette sul mercato discografico prodotti che celebrano emozioni e le rendono uniche nei ritmi e nel tono vocale ormai entrato a pieno titolo nella storia moderna della musica italiana.

Già il titolo lascia intravedere una innovazione che consiste nel linguaggio che Mannarino sceglie per la sequenza vocale in un ritmo che diventa sempre più intenso ed affascinante con lo scorrere della canzone.

Romanesco, italiano e spagnolo. Cantarè vuole lanciare un grido di dolore ed attenzione su chi per diversi motivi si trova in una posizione di difficoltà e anche di inferiorità.

Dopo una fase introduttivo, il ritmo sembra voler accompagnare l’auspicio liberatorio di quelle voci nascoste a cui il cantautore vuole dare voce.

Riesce tralaltro magistralmente Mannarino ad integrare i linguaggi, esaltando la pronuncia spagnola che conferisce quel tocco affascinante legato ad un titolo destinato ad avere successo.

Il brano vuole essere dunque la narrazione di una sorta di percorso intriso di speranza e fiducia.

l brano parte da una condizione di solitudine, ed evolve in un canto corale, come per raccontare che la voce senza il canto non ce la può fare. Tra rime in italiano, spagnolo e in romanesco, il pezzo trascina in un coro ritmato e arrembante che rimanda a una sorta di rituale collettivo atavico che celebra la forza di ogni voce umana, l’importanza liberatoria del canto, e di ogni vita che grida da sola mentre canta in un coro.

E così per  qualche istante non si è più soli. Canti di rabbia, di rivolta, di resistenza, d’amore, sono lo strumento per superare l’idea di impossibilità, ingiustizia e delusione. E tutto in un momento storico in cui, come in Afghanistan viene vietata la musica con l’arrivo del governo talebano.

La voce debole e isolata trova la forza di trasformarsi in grido di battaglia, invocazione al cielo, vagito della rivolta, riscatto e speranza.
E ci sarà modo di apprezzarlo nel lungo tour di concerti che sono in organizzazione anche nella stagione 2022.

E’ tutta da ascoltare, ed ancora una volta per sognare. Grande Alessandro Mannarino.

 Il TESTO: 

(Testo Alessandro Mannarino Musica Alessandro Mannarino, Iacopo Sinigaglia)

In principio era la voce
Si fa per dire
La voce del padrone
Per obbedire
La voce nella mia testa
Per impazzire
La voce del tuo silenzio
Il suono più grande
La voce delle mie vene
Un altro taglio
La voce delle bandiere
La suona il vento
La voce delle sirene
La voglio sentire
La voce degli innamorati
Se ne va per venire
Cuando una voz no se para
Se le pica la oreja al patrón
Però mi voz sigue alegra
Porque yo tengo mi amor
Cantaré porque quita el dolor
Cantaré hasta que alcanze la voz
Cantarono nelle strade
Per non morire
Cantarono nelle gabbie
Per non impazzire
Cantarono addosso al muro
Davanti a un fucile
Colpo su colpo vedrete questo muro cadere
Cantaré
Come canta un cieco
Cantaré
Come un tuono nel cielo
Como lloró
Perché vale oro
Questa vita che grida da sola mentre canta in un coro
Core mio canta pe’ me
Tu c’hai labbra de miele
Core mio dimmelo te
Che la musica cambia
Se te voi bene
Cuando una voz no se para
Se le pica la oreja al patrón
Però mi voz sigue alegra
Porque yo tengo mi amor
Cantaré porque quita el dolor
Cantaré para no matarla señor
Cantarono nelle strade
Per non morire
Cantarono nelle gabbie
Per non impazzire
Cantarono addosso al muro
Davanti a un fucile
Colpo su colpo vedrete questo muro cadere
Cantaré
Come canta un cieco
Cantaré
Come un tuono nel cielo
Como lloró
Perché vale oro
Questa vita che grida da sola mentre canta in un coro

Per ascoltare Cantarè:

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