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Aumetano i casi di influenza stagionale anche in Umbria, Presidente Proietti: “è importante vaccinarsi”

Perugia 04 feb. 025 – Come riferito dall’Istituto Superiore di Sanità, anche in Umbria crescono i casi di influenza che colpisce soprattutto i bambini, gli anziani e i soggetti fragili. Generalmente i sintomi sono lievi, ma nel caso questi dovessero peggiorare è opportuno contattare il proprio medico curante per ricevere tutte le indicazioni utili ed evitare l’accesso diretto al pronto soccorso, quando i sintomi sono gestibili. Ad oggi, nella nostra regione si sono registrati 38 casi gravi di influenza con ricovero ospedaliero a seguito di complicazioni.

Giova ricordare che il modo migliore per prevenire l’influenza è vaccinarsi ogni anno, facendo riferimento al proprio medico di medicina generale o pediatra di libera scelta che è in grado di somministrare il vaccino presso il proprio ambulatorio, presso gli ambulatori messi a disposizione dalla ASL o al domicilio degli assistiti non autosufficienti o impossibilitati a raggiungere lo studio medico o altro punto di vaccinazione. La vaccinazione antinfluenzale è fortemente consigliata alle persone dai sessanta anni di età, ai bambini dai sei mesi ai sei anni compiuti, ai medici, al personale sanitario, anche volontario e in genere, a tutti i lavoratori essenziali dell’area sanitaria. 

Ad oggi, sono state somministrate 191.337 dosi di vaccino, di cui 147.617 agli over 65, 11.881 alla fascia di età 60-64 anni, 2.940 prime dosi per la fascia di età 6 mesi-6 anni, 2439 seconde dosi fascia di età 6 mesi-6 anni. I dati sono in linea con quelli del 2024.

“Voglio ringraziare profondamente tutti i professionisti del sistema sanitario regionale impegnati nella campagna vaccinale e nell’assistenza ospedaliera”, afferma la Presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti. “Rinnovo anch’io l’appello degli esperti, rivolto a tutta la popolazione – continua la Presidente – a proteggersi dall’influenza stagionale ricorrendo alla vaccinazione antinfluenzale per evitare, nei casi di complicanze, di intasare i pronto soccorso dei nostri ospedali. I medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta dei nostri territori, come di consueto, sapranno fornirvi tutte le informazioni necessarie”.

 

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