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Cantieri post terremoti, più sicurezza e legalità

Roma – Garantire sicurezza e legalità nei cantieri della ricostruzione post-sisma 2016. Questo l’obiettivo degli strumenti presentati venerdì scorso a Roma presso la sala multimediale del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali: tra questi il badge elettronico e il settimanale di cantiere, grazie ai quali saranno rese ancora più efficaci le attività di monitoraggio dei lavori.

Alla presentazione hanno preso parte il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, il sottosegretario di Stato all’Interno, Emanuele Prisco, il Commissario straordinario al sisma 2016, Guido Castelli, il prefetto Paolo Canaparo, direttore della Struttura per la prevenzione antimafia del ministero dell’Interno e il presidente della Commissione nazionale paritetica per le Casse Edili, Dario Firsech.

La ricostruzione dei territori dell’Appennino centrale, il cui cratere ha una superficie di circa 8 mila chilometri quadrati, prevede complessivamente lavori per 28 miliardi di euro e, in questo momento, sono in corso oltre ottomila cantieri di ricostruzione privata (12.289 quelli già conclusi). La ricostruzione pubblica conta ulteriori 3.537 interventi, il 50% dei quali (oltre 1700 cantieri, per un valore di 2,2 miliardi di euro) sono giunti alla fase di progettazione.

Ed in questo contesto gli strumenti presentati nel corso dell’incontro assumono grande rilevanza per il contrasto ai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata. In particolare il badge elettronico e il settimanale di cantiere consentiranno il monitoraggio in tempo reale della presenza di lavoratori e mezzi, consentendo di rafforzare i controlli. I dati raccolti saranno accessibili ai soggetti competenti attraverso l’interoperabilità tra le piattaforme digitali, garantendo un sistema di verifiche più efficiente.

«La ricostruzione post sisma 2016 – ha dichiarato il sottosegretario Prisco – costituisce un chiaro esempio di come, grazie al lavoro di squadra da parte di tutti gli attori coinvolti, si riescono a centrare obiettivi ambiziosi come quello per cui oggi siamo qui riuniti. Il più grande cantiere d’Europa che auspichiamo rappresenti una buona pratica da replicare per le prossime sfide puntando ad una semplificazione delle procedure amministrative senza mai trascurare l’importanza dei controlli e della sicurezza in cantiere. A tal proposito segnalo un dato importante che da evidenza di come l’attenzione del ministero dell’Interno è stata massima nella ricostruzione post sisma. In particolare, grazie al lavoro ed all’impegno della “Struttura per la prevenzione antimafia”: solo nel 2024, sono state adottate 29 interdittive antimafia e nel 2025 già ulteriori 4 scongiurando sul nascere il rischio di infiltrazione mafiosa ed offrendo una risposta adeguata a tutti coloro i quali hanno subito danni irreparabili a causa del sisma. L’impegno del – ha concluso Prisco – ministero dell’Interno sul punto è massimo e proseguirà incessante ad ogni livello».

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