ROMA – La lotta per la sicurezza alimentare nei Paesi dell’Africa, per il diritto a decidere in libertà in El Salvador, per non vivere più nella paura a Torino, in Italia: impegni declinati al femminile, dalla parte delle donne, dalle studentesse vincitrici o meritevoli di speciale menzione alla seconda edizione del premio Bianca Pomeranzi. I riconoscimenti sono stati assegnati nel corso di una cerimonia nella sede dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), a Roma.
Ad aprire la cerimonia la professoressa Elena Zambelli, presidente del premio Bianca Pomeranzi, che è dedicato all’attivista sociale e politica, esponente del Comitato dell’Onu contro le discriminazione delle donne (Cedaw), scomparsa nel 2023.
“Nel suo libro postumo ‘Femministe di un unico mondo’, per Bianca il lavoro nella cooperazione internazionale non è mai stato separato dall’impegno politico, ma è stato anzi uno degli spazi in cui esprimerlo” ha sottolineato Zambelli. “Bianca includeva sempre nei progetti una moltitudine di attrici, femministe, rappresentanti di governi locali, accademiche o imprenditrici, accomunate dallo stesso impegno per affermare i diritti delle donne”.
Il primo premio è stato assegnato a Bianca Rastelli, laureata in Politiche agricole internazionali all’Università di Bologna con una tesi su ‘Empowerment femminile e sicurezza alimentare: evidenze in contesti rurali africani ed implicazioni di carattere politico’. Il riconoscimento prevede uno stage presso il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (Unfpa) in Africa occidentale e centrale. (www.dire.it _ Agenzia Dire)