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Italia rovente, l’anticiclone “Asfisia” non molla la presa

Roma – Due persone sono morte in Sardegna, a causa di un malore che li ha colpiti in spiaggia, a distanza di poche ore uno dall’altro. L’ipotesi è in entrambi i casi le altissime temperature di questi giorni abbiano contribuito a provocare i malori. I due episodi sono successi nel Nordest, in Gallura, in due spiagge che si trovano poco distanti tra loro.

Il primo decesso è avvenuto a Budoni, dove un uomo di 75 anni, originario di Terni, si è sentito male nella spiaggia di Li Cuppulati: il suo cuore si è fermato e non sono serviti i tentativi di salvarlo da parte del personale dell’ambulanza del 118 e dell’elisoccorso. Il secondo caso è avvenuto a una ventina di chilometri a nord di Budoni, nella spiaggia Lu Impostu a San Teodoro. A sentirsi male è stato un uomo di 57 anni di Treviso, che poi è morto per arresto cardiaco. Il medico del 118, intervenuto, non ha potuto far altro che constatarne il decesso.

Un’altra persona è morta a Genova per il caldo, dopo essere stato portato in Pronto Soccorso all’ospedale San Martino. Ma aveva anche altri problemi di salute. La vittima è un uomo di 85 anni, entrato al Ps per disidratazione e presentava altre co-morbidità. Una volta lì, è stato colpito da un fatale scompenso cardiaco. Lo rende noto la direzione del Policlinico.

IN ARRIVO CORRENTI FRESCHE

Intanto, gli esperti di 3bmeteo annunciano un cambio nelle condizioni climatiche di questi giorni a partire da sabato e poi dopo il weekend. “L’eccezionale e vasto anticiclone subtropicale, che da giorni sta mettendo in ginocchio mezza Europa (Italia compresa) con caldo record tra Iberia, Francia, Benelux, Germania e persino Inghilterra, inizierà a indebolirsi dal prossimo weekend, favorendo la discesa di correnti decisamente più fresche ma anche instabili da Nord”: è quanto afferma Manuel Mazzoleni di 3bmeteo.

“Sarà soprattutto da sabato che l’azione delle fresche correnti atlantiche, pilotate dalla depressione sul Nord Europa – continua Mazzoleni – si farà sentire a partire dal Centro-Nord. Se venerdì i temporali diurni si formeranno perlopiù sui settori alpini e appenninici centro-settentrionali in forma isolata, tra sabato e, ancor più, domenica, essi diventeranno diffusi su tutto il Nord, interessando non solo i rilievi ma anche gran parte della Val Padana, ad eccezione della Romagna orientale, dove potrebbero risultare blandi o assenti”. Anche nelle zone appenniniche del Centro “sarà un fiorire di temporali diurni, che specie domenica potrebbero coinvolgere anche l’alto versante tirrenico”. I temporali potrebbero essere anche forti, “accompagnati da grandinate e colpi di vento”.

LE TEMPERATURE

“Le correnti fresche dal Nord Europa non solo porteranno rovesci e temporali, ma anche un apprezzabile calo termico, a partire da sabato” – prosegue Mazzoleni. “I primi a beneficiarne saranno le regioni del Nord, con massime che sabato scenderanno sotto i 35 °C, e domenica oscilleranno tra i 26 e 33 °C, con picchi superiori solo in Romagna. Al Centro il calo si avvertirà all’inizio della nuova settimana, con valori a tratti anche sotto i 30 °C. Al Sud, invece, dopo un ulteriore rialzo atteso all’inizio della prossima settimana – quando localmente si potranno toccare nuovamente i 40/41 °C – da metà settimana in poi i termometri torneranno a scendere, con massime anche qui a tratti sotto i 30 °C, specie lungo le coste”.

ECCEZIONALE ONDATA DI CALDO: I DATI

“Come accennato, l’ondata di caldo intenso che ha colpito mezza Europa è stata decisamente anomala e per certi versi eccezionale, sia per estensione che per durata. Ricordiamo che tra Spagna e Portogallo sono state registrate le temperature più alte mai misurate a giugno, con picchi prossimi ai 47°C in Portogallo e 46 °C in Andalusia. In Francia sono stati superati i 40°C, con ben 16 dipartimenti in vigilanza rossa, 1.350 scuole chiuse e la sommità della Torre Eiffel chiusa per sicurezza a causa del caldo. In Germania si sono toccati i 39/40 °C, soprattutto nelle regioni occidentali e meridionali (Baden-Württemberg, NRW, Berlino, Dresda), dove persiste una grave siccità: in alcune zone, i primi sei mesi del 2025 risultano i più secchi dal 1893. Nel Regno Unito, giugno è stato il secondo mese più caldo dal 1884, mentre il 1° luglio è risultata la giornata più calda dell’anno con +33,6 °C a Frittenden”.

Tornando in Italia, il 1° luglio la stazione meteorologica a 4.750 metri sul Monte Bianco ha registrato ben +5,7 °C, con picchi di +6,4 °C a Capanna Margherita. Lo zero termico ha sfiorato i 5.400 metri sulle Alpi, un valore mai registrato prima in Italia, specie in questo periodo dell’anno. Questo significa che tutte le vette alpine hanno registrato temperature positive, rendendo la montagna vulnerabile, instabile e pericolosa, con gravi conseguenze per i ghiacciai. Di rilievo anche le 33 ore consecutive con temperature positive sulla cima del Monte Bianco”. (www.dire.it – Agenzia Dire)

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