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Popolazione italiana in calo: al 31 luglio 2025 sono 58,9 milioni i residenti

L’Italia continua a perdere abitanti. Al 31 luglio 2025 la popolazione residente nel Paese si attesta a 58.927.633 unità, con un calo di circa 7mila persone rispetto all’inizio dell’anno, pari a \-0,1 per mille abitanti. Il dato emerge dalle stime provvisorie diffuse dall’Istat attraverso il bilancio demografico mensile.

Nascite in calo e decessi in aumento

Il trend demografico italiano resta segnato da un persistente declino della natalità. Nei primi sette mesi del 2025 sono state registrate circa 198mila nascite, con un calo del 6,2% rispetto allo stesso periodo del 2024. Parallelamente, i decessi ammontano a 379mila, in aumento dello 0,9% su base annua, un dato in linea con le tendenze osservate negli ultimi anni.

Migrazioni: meno partenze e leggera flessione degli arrivi

Il quadro dei movimenti migratori mostra dinamiche contrastanti. Da un lato, le iscrizioni dall’estero si attestano a 253mila unità, registrando una lieve contrazione dello 0,4% rispetto a gennaio-luglio 2024. Dall’altro, le cancellazioni per l’estero – cioè le partenze di cittadini italiani o stranieri residenti – calano in modo più marcato, attestandosi a 79mila e segnando un crollo del 37,2%.

Crescono invece i trasferimenti di residenza interni, che hanno coinvolto 853mila persone, con un aumento del 2,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Come vengono raccolti e diffusi i dati

Il bilancio demografico mensile dell’Istat fornisce, con dettaglio comunale e suddivisi per sesso, i principali indicatori relativi ai movimenti della popolazione residente: nascite, decessi, migrazioni con l’estero e trasferimenti interni.

I dati vengono elaborati sulla base delle notifiche inviate dai Comuni all’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR) e sottoposti a controlli preliminari di qualità. Sulla base di queste informazioni è possibile calcolare una popolazione provvisoria al 31 dicembre, aggiornata rispetto all’ultimo censimento ufficiale.

Il bilancio, pubblicato entro il primo trimestre successivo al periodo di riferimento, fornisce così un quadro tempestivo e aggiornato dell’evoluzione demografica italiana, pur continuando ad essere soggetto a consolidamenti e revisioni man mano che vengono recuperati eventi non registrati nelle prime stime.

 

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