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Ragazzo ucciso a Palermo, il sindaco: “città non può essere ostaggio dei violenti”

PALERMO –  Si trova ancora sotto interrogatorio nella caserma ‘Carini’ di Palermo, sede del Comando provinciale dei carabinieri, , il 28enne accusato dell’omicidio di Paolo Taormina avvenuto alle 3 del mattino di ieri l’altro a pochi passi dal Teatro Massimo. Quindi in pieno centro. Maranzano viene ascoltato dal pm Maurizio Bonaccorso. Il fermo è stato effettuato dai carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale, che indagano su quanto accaduto.

Il giovane, figlio del proprietario di un locale, sarebbe intervenuto per sedare una rissa con l’assalto da parte di alcuni avventori contro un ragazzo. Uno dei protagonisti della lite ha estratto una pistola sparando alla testa del 21enne.

Su quanto accaduto indagano i carabinieri del Reparto operativo di Palermo che stanno ascoltando i testimoni presenti nella zona al momento dell’omicidio e analizzando le immagini delle telecamere di sicurezza.

L’omicidio è avvenuto nei pressi del locale ‘O’ Scruscio‘, in piazza Olivella. Il giovane è intervenuto per interrompere il pestaggio di un altro ragazzo da parte del branco.

SINDACO: CITTÀ NON PUÒ ESSERE OSTAGGIO DEI VIOLENTI

“Palermo si è svegliata oggi con una ferita profonda. L’omicidio di Paolo Taormina, un ragazzo di 21 anni, intervenuto per tentare di sedare una rissa e colpito con un colpo di pistola alla testa, è un fatto di gravità assoluta che scuote le coscienze e chiama in causa ogni persona responsabile. Palermo non può essere ostaggio di chi è convinto di ostentare forza, usando un’arma e, invece, è solo un vile criminale. Per questo, condanno con fermezza la brutale violenza che ha strappato la vita a un giovane che ha avuto il coraggio di agire, di non voltarsi dall’altra parte. Un gesto che avrebbe dovuto essere d’esempio e che invece è stato punito con la morte”.

Così il sindaco di Palermo Roberto Lagalla.

“Alla famiglia di Paolo, ai suoi amici, ai suoi cari va il mio più profondo cordoglio, unitamente a quello dell’Amministrazione comunale e dell’intera città che si stringe a loro in questo momento di inatteso e profondo dolore – aggiunge -. Nell’annunciare il lutto cittadino nella giornata delle esequie, confido pienamente nel lavoro degli investigatori e delle forze dell’ordine e nei risultati che potranno eventualmente pervenire dall’osservazione dei sistemi di telesorveglianza. Anche se nulla potrà restituire Paolo alla sua famiglia, l’auspicio, che è anche una richiesta forte da parte dell’intera comunità cittadina, è che i responsabili vengano identificati e consegnati alla giustizia nel più breve tempo possibile. Tuttavia, non possiamo limitarci a reagire a fatti come questo con la sola indignazione o con lo sdegno del giorno dopo, né tantomeno con le polemiche artatamente e strumentalmente sollevate in queste circostanze. Non basta aumentare i controlli, così come è puntualmente avvenuto, se non ci interroghiamo sul perché un gruppo di ragazzi ritenga ‘normale’ pestare un coetaneo e rispondere con un colpo di pistola a chi generosamente si adopera per difenderlo. Serve un impegno corale per colmare il vuoto educativo e la solitudine morale – conclude Lagalla –. L’Amministrazione comunale, per quanto le compete, continuerà a produrre i propri sforzi per potenziare ulteriormente le misure di sicurezza urbana e per favorire quei processi sociali che, con il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche e del mondo del volontariato e del terzo settore, possano efficacemente incidere sull’educazione alla legalità e sul recupero degli spazi pubblici come luoghi di incontro e non di violenza”.  (www.dire.it – Agenzia Dire)

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