Siria, l’Onu: “Decine di migliaia in fuga”. Di Maio convoca l’ambasciatore turco

L'Onu lancia un appello affinchè civili e infrastrutture non diventino un bersaglio. Di Maio: "Non può essere militare la soluzione alla crisi siriana"

ROMA – “Centinaia di migliaia di civili nella Siria settentrionale sono ora in pericolo. I cittadini e le infrastrutture civili non devono rappresentare un bersaglio”. Lo dichiara in una nota l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati Filippo Grandi.

“L’escalation del conflitto nel nord della Siria rischia di causare ulteriori sofferenze umane e nuovi esodi in quella che è già la più grande crisi di movimento forzato di popolazioni al mondo” si legge nel comunicato: “Decine di migliaia di civili si stanno spostando per fuggire ai combattimenti e cercare salvezza. L’Unhcr, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, chiede alle parti di rispettare il diritto umanitario internazionale, anche garantendo accesso alle agenzie umanitarie”.

“La situazione di coloro che sono stati coinvolti nei combattimenti è aggravata dalle temperature più basse in tutta la regione a causa dell’avvicinarsi della stagione invernale” è l’allarme dell’agenzia Onu. L’Unhcr fa presente inoltre “l’urgenza di avere libero accesso umanitario per poter raggiungere chi è stato costretto alla fuga e assisterli ovunque sia necessario”.

Spetta ai rifugiati– sottolinea infine la nota- decidere se e quando desiderano tornare in Siria“. Dopo otto anni di conflitto, la Siria rappresenta la più grande crisi di rifugiati al mondo, con 5,6 milioni di siriani che vivono come rifugiati nella regione. La Turchia ne ospita più di 3,6 milioni, il che la rende il Paese che ospita più rifugiati al mondo. Inoltre, più di 6,2 milioni di persone sono sfollate all’interno della Siria secondo le stime delle Nazioni Unite.

A seguito delle iniziative militari turche nella Siria nord-orientale, il ministro degli Esteri Luigi di Maio ha disposto la convocazione alla Farnesina dell’ambasciatore della Turchia in Italia.

Nel riaffermare l’importanza della cessazione di ogni azione unilaterale, si legge in una nota, l’Italia ribadisce che l’unica strada percorribile per una soluzione duratura alla crisi siriana è rappresentata dal processo politico in corso sotto gli auspici delle Nazioni Unite.

“Quel che sta accadendo in Siria, l’offensiva turca, la negazione dei diritti delle popolazioni locali e del popolo curdo, le morti di civili: tutto questo è inaccettabile e non possiamo voltarci dall’altra parte. Non può essere militare la soluzione alla crisi siriana“, scrive su facebook Di Maio. Anzi, prosegue, “la storia ci insegna che ogni risposta militare in passato ha sempre contribuito a destabilizzare ulteriormente la situazione sul terreno, aprendo spesso un vuoto colmato poi dall’insorgere di nuove organizzazioni terroristiche. L’Italia, lo ribadisco, condanna l’iniziativa di Ankara e per questo motivo poco fa ho dato disposizione di convocare al ministero degli Esteri l’ambasciatore turco. La situazione è ben complessa e lo sappiamo, ma è di fronte a queste occasioni che l’Europa stessa deve mostrarsi capace di rispondere in modo corale e con un’unica voce. E questo è il senso del messaggio che porterò lunedì al Consiglio Affari Esteri dell’Unione Europea. L’unità, la sovranità e l’integrità territoriale dello stato siriano è indiscutibile e può essere garantita solo attraverso il dialogo e tramite un’autentica transizione politica”. (www.dire.it)

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