Morte permanente, cessazione di tutte le funzioni

Con la morte termina l’esistenza do ogni essere vivente, ovvero la fine della vita. La morte è una necessità evolutiva, che si evolve nello spazio e nel tempo. Col decesso inizia un processo di decomposizione del corpo. Cessazione delle funzioni vitali nell’uomo, negli animali e in ogni altro organismo vivente o elemento costitutivo di esso. Cambiamenti biologici riflettono il deterioramento del corpo dopo la morte. Avviene l’ultimo respiro, la cessazione, il sonno eterno. Dopo la morte avviene l’argor mortis, ovvero il raffreddamento del cadavere. Viene posta in risalto l’esigenza umana di una manipolazione, simbolica e psicologica, della morte. Nell’arte la morte vine rappresentata dallo scheletro, dal teschio, o da donne sedute sul sarcofago. Nella vita spesso si vivono vari momenti di impotenza, che inducono stati di sofferenza e disagio. Sono momenti improvvisi che travolgono i nostri pensieri di sofferenza e dolore. L’essenza fisica crea un senso di disagio, una sofferenza sia fisica che psicologica. Una situazione in cui siamo sprovvisti, dove dobbiamo organizzare la nostra vita fatta di timori. Il pensiero della morte causa forti paure e pensieri. Alcune religioni credono nella reincarnazione, la rinascita dell’anima e dello spirito. Una trasmigrazione dell’anima in altri corpi. dal latino tardo trasmigrātĭo-ōnis derivato da trasmigrāre, e quindi da migrare, espressa ancor prima nella filosofia della Grecia antica. Il lutto è una condizione successiva. La rottura di una relazione normale o inevitabile. La morte deve essere accertata in modo ufficiale e tempestivo.

Daniele Imperiale
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