Il giorno di una fiducia scontata per la politica ma sparita negli italiani

Editoriale – E’ il giorno in cui il Parlamento, per carità legittimo e sovrano, darà la fiducia alla Camera dei Deputati al governo Conte. Atti che proseguono che si concludono e che saranno sicuramente in linea con la legge. Qualche scoglio superabile per la fiducia al Senato e poi tutto sarà compiuto.

La fiducia al governo passerà per una serie di motivi e di equilibri interni ad un sistema che doveva essere scalfito e combattuto da un preludio con tanto di contratto ed ora, invece si ritorna ai contenuti, ai programmi e a quelle parole tanto vuote della politica che anche chi le proclama, probabilmente stenta a credere a se stesso.

E dunque c’è la protesta di piazza a Montecitorio in concomitanza. Ma dove è questa fiducia? La politica la può trovare dove vuole nei bistrot, nelle aule di rappresentanza, nelle auto blu e negli onori di rappresentare una nazione… ma manca la fiducia di quel popolo che ha creduto a tante a troppe cose.

Il polulismo erano i cinqustelle, non certo la Lega, ed il governo “populista” che tanto faceva paura è stato sostituito da una tradizionale architettura di sistema ante prima Repubblica. Nulla quaestio sul ruolo del Pd che è pronto ad occupare spazi, tralaltro lasciati liberamente da altri, la vera fiducia tradita è degli antisistema, della politica strillata per acquisire consensi. Ora l’avranno, ma si sono venduta la fiducia dell’anima della gente.

Ai posteri le ardue sentenze.

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