Relazione tra fisica quantistica e spiritualità

EDITORIALE – Negli ultimi anni dal dopo guerra ad oggi la scienza sta subendo positivamente una propulsione verso lo sviluppo e la scoperta di nuove frontiere oltre alla fisica classica conosciuta e comprendente dalla rivoluzione Copernicana a Newton fino alla relatività ristretta di Einstein. Queste nuove frontiere spaziano dall’astronomia con la scoperta di esopianeti, buchi neri, salti temporali, accelerazioni gravitazionali alla dimensione dei quanti, dei comportamenti naturali della luce e la sua particolare essenza.

Entrando nel merito della fisica quantistica senza essere troppo noiosi, essa attualmente sta studiando e ricercando la relazione e il comportamento comunicativo tra particelle, che si scambiano continuamente non solo informazioni l’una dell’altra ma anche quantità d’energia necessaria a regolare il proprio equilibrio energetico in assenza di una non località temporale anche se a distanza di centinaia di anni luce. Questo noi lo osserviamo oggettivamente e in modo dualistico, ma se fosse un comportamento naturale che riguarda anche noi stessi?

La scienza ha assunto come in parte dalla religione un atteggiamento di ricerca e di dubbio misterioso, possiamo dire umilmente, sopratutto dalla scoperta del fenomeno fisico “dell’indeterminazione di Heisenberg”, in cui non si può determinare mai nulla con certezza poiché ogni qualvolta che si osserva un fenomeno, esso viene disturbato dalla nostra interferenza.

                                                     Ma cosa centra la fisica con la spiritualità?

Il discorso è molto chiaro, perché entrambe non sono separate da nulla se non da noi stessi e il modo di concepire il mondo. Non parliamo di religiosità perché essa è un altro affare di tipo dottrinale, tuttavia sia la fisica che la spiritualità sono regolate dagli stessi principi universali. Infatti tutto è uno, partendo dalla materia fino ad arrivare allo spirito. Si tratta di differenze tra vibrazioni, lunghezze d’onda, dimensione e pesantezza. Lo spirito lo possiamo definire la più sottile, alta, lucente ed intelligente vibrazione e frequenza della materia, come essa la più pesante, grezza vibrazione e frequenza, lucente ed intelligente stato dello spirito.

Possiamo immaginare un’asta con delle estremità, in mezzo alla quale è appeso un filo a piombo che oscilla da una parte all’altra, da un polo positivo ad uno negativo, segnando un iter vibrazionale, ad esempio da -1<>1+ Quindi da un’intensità maggiore ad una minore. Cosi è lo stato delle cose, vibrazioni energetiche che devono assumere uno stato per assumere compiutezza e forma.

                                                                                     Cosa siamo noi?

Noi siamo esseri umani composti di entrambe le componenti sia materiali che energetiche-spirituali che sono come suddette della stesso meccanismo d’essere. Ad esempio la parte materiale è tutto ciò che è tangibile e costituita da forma fino a quella cellulare, mentre la parte etericoenergetica è la costituente emotivo-psichica, ossia inerenti alla psiche ed alla sua emotività. Possiamo quindi espletare precisamente la natura della psiche tradotta come insieme di processi cognitivi e forme pensiero, che si manifestano come relazione dell’anima entro la forma, nella quale essa genera un’ interconnessione tra lo spirito e la materia sia come qualità vibrazionale che di forza, tonalità cromatica e sonora. Un mezzo collante tra i due necessario a stabilire un rapporto di comunicazione e lavoro.

Nei prossimi anni si delineerà il quadro completo tra psicologia, astrologia, astronomia, scienza in generale e religioni, tutto ciò che adesso sembra separato a breve si vedrà essere unito.

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