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Pochi trapianti in Sardegna, è allarme donazioni

In nove mesi quest'anno sono stati eseguiti 45 trapianti. Venti in meno del 2018 e 53 in meno rispetto al 2016

CAGLIARI – Il 2019 rischia di passare alla storia come l’annus horribilis per i trapianti di organi in Sardegna. A lanciare l’allarme, legato al calo delle donazioni, è il capogruppo dei Progressisti in Consiglio regionale, Francesco Agus, riportando i dati del Centro regionale trapianti. Dal report, risulta come nei primi nove mesi di quest’anno siano stati effettuati finora due trapianti di cuore, 25 di reni, 18 di fegato e nessun trapianto di pancreas. Complessivamente sono 20 in meno rispetto al 2018 e 53 in meno rispetto al 2016, anno in cui ne sono stati eseguiti di più in assoluto.

“A essere particolarmente preoccupante è il drastico calo delle donazioni strettamente connesso all’aumento delle opposizioni all’espianto degli organi da parte delle famiglie dei pazienti- sottolinea Agus, che oggi ha presentato una mozione per chiedere un intervento urgente di sensibilizzazione alla donazione-. Il centro trapianti è uno dei fiori all’occhiello della sanità sarda. Sarebbe un errore imperdonabile tralasciare problemi evidenti capaci di minare alla radice una delle nostre eccellenze e riportare centinaia di pazienti sardi al periodo in cui solo i viaggi della speranza nelle strutture nella Penisola o del resto d’Europa potevano svolgere interventi di quel tipo”.

Con la mozione si chiede quindi al presidente della Regione, Christian Solinas, e all’assessore alla Sanità, Mario Nieddu, di monitorare e verificare le cause del calo di donazioni: “Ci preoccupa ad esempio l’ospedale San Michele di Cagliari, passato in poco più di un anno da un tasso di opposizione alla donazione del 23,5% a quello del 60% riscontrato in questi primi nove mesi dell’anno. Cifre mai viste e in contrasto evidente con la sensibilità e la generosità storicamente dimostrata dai sardi. Chiediamo all’assessore di verificare quali siano le cause a monte del fenomeno e cosa si possa fare per migliorare un dato che, sino a poco tempo fa, consolidava l’isola e l’Azienda Brotzu in particolare ai primi posti in Italia”. Quindi le proposte avanzate dai Progressisti: l’estensione a tutti i comuni sardi della possibilità di raccogliere le dichiarazioni di assenso alla donazione da parte dei cittadini, contestualmente al rinnovo della carta d’identità, e l’intensificazione delle campagne di sensibilizzazione, “attraverso l’indizione della prima giornata regionale della donazione e del trapianto– conclude Agus- da celebrare il 24 febbraio 2020, data in cui ricorre il quindicesimo anniversario della tragica scomparsa nell’incidente aereo di monte Sette Fratelli di Alessandro Ricchi e della sua equipe”. (Andrea Piana – www.dire.it)

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