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Premio Nobel per la pace ad Abiy Ahmed, primo ministro etiope

Il riconoscimento arriva per gli sforzi in favore della pace e della cooperazione internazionale, in particolare per la risoluzione del conflitto tra Etiopia ed Eritrea

ROMA – Il Premio Nobel 2019 per la pace è stato assegnato al primo ministro dell’Etiopia, Abiy Ahmed: lo ha annunciato il comitato organizzatore, oggi, a Oslo.

Nella motivazione della decisione si evidenzia che il Premio ad Abiy Ahmed è stato assegnato “per gli sforzi in favore della pace e della cooperazione internazionale, in particolare per la sua azione decisiva per risolvere il conflitto frontaliero con la vicina Eritrea“.

Quarantatre anni, in carica dall’aprile 2018, il dirigente è il primo capo di governo appartenente alla comunità oromo.

La sua elezione, da parte del Fronte democratico rivoluzionario del popolo etiope (Eprdf), la coalizione alla guida del Paese dall’inizio degli anni ’90, aveva seguito proteste di piazza e disordini legati ai nodi dell’autonomia e della rappresentanza dei gruppi regionali nelle istituzioni federali. Sul piano interno, Abiy Ahmed ha caratterizzato il proprio mandato per le liberalizzazioni sia sul piano economico sia su quello del pluralismo, con la scarcerazione di detenuti politici.

“Il primo ministro Abiy Ahmed ha meritato il Nobel perché l’accordo con l’Eritrea è stato un grande risultato, ma ora deve stare molto attento ai conflitti interni al Paese, che vanno risolti al più presto”: così all’agenzia Dire il blogger ed ex prigioniero politico Befeqadu Hailu. Secondo l’attivista, “il capo del governo dovrebbe dare alle sfide locali la stessa attenzione che ha dedicato alle questioni regionali che ostacolano la pace”.

Il riferimento è a tensioni e conflitti locali che non sarebbero stati risolti dall’elezione di Abiy Ahmed nell’aprile 2018: ancora lo scorso anno scontri e violenze avevano portato il numero degli sfollati a oltre due milioni. Secondo Hailu, d’altra parte, “l’accordo di pace tra Etiopia ed Eritrea è l’opera più grande di Abiy Ahmed perché compiuta nel rispetto delle regole internazionali con l’obiettivo di beneficiare entrambi i popoli”.

Trentotto anni, il blogger è stato premiato nel 2016 con il Press Freedom Award, assegnato dal Committee to Protect Journalists a lui e al suo collettivo Zone 9 Bloggers. Il riconoscimento era arrivato dopo l’arresto degli attivisti, accusati di “aver istigato alla violenza” con i loro post. Circa un mese fa, il 9 settembre, Hailu è tornato a visitare il carcere di Addis Abeba dove era stato prigioniero: la struttura, con un’iniziativa approvata da Abiy Ahmed, era stata aperta al pubblico per tre giorni. (www.dire.it)

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