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Tumore alla prostata, la prevenzione passa da una sit-com

In 5 puntate tratta con ironia e leggerezza l’imbarazzo degli uomini adulti nel prendersi cura in generale della propria salute e in particolare di quella urogenitale

Milano – Sconfiggere i tabù sul cancro alla prostata, così come la mancanza di informazione sulla prevenzione di questa patologia. Nasce per questo la sit-com “Qui pro Quo“, presentata oggi da Europa uomo Italia onlus e Onda (Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere) a Milano allo Spazio Gessi. Si svolge in cinque puntate, e parla in maniera familiare e ‘pop’ di questa patologia che colpisce migliaia di maschi adulti.

Basti pensare che solo nel 2019 le diagnosi in Italia sono state 37.000. Consapevolezza e prevenzione sono invece le armi per battere sul tempo il cancro della prostata, ed è importante informare adeguatamente gli uomini over 50, le donne compagne di vita e i giovani maschi sull’importanza di superare i pregiudizi e sottoporsi a periodici controlli della prostata, si spiega.

La sit-com è diretta da Alessandro Bardani e Paola Pessot e gode del patrocinio di Fondazione Aiom, Siu – Società italiana di urologia, SiuRO – Società italiana di urologia oncologica, Airo – Associazione italiana radioterapia e oncologia clinica, Auro – Associazione urologi italiana, Ffo – Fondazione per la formazione oncologica e con il contributo incondizionato di Astellas.

La sit-com racconta le vicende di una coppia, interpretata dagli attori Francesco Paolantoni ed Emanuela Rossi. Un sorta di Sandra e Raimondo Vianello che vive gli alti e bassi di una relazione di lunga data. Il tema della prevenzione si inserisce nelle dinamiche di una coppia apparentemente litigiosa, ma nella quale l’affetto sarà la chiave per spingere lui a fare i passi giusti verso la prevenzione attraverso un corretto stile di vita e un rapporto disteso con il medico e gli specialisti. “Volevamo parlare di questi temi in maniera pop– spiega Alessandro Bardani- ma senza abbandonarci alla risata incontrollata. Perché, nonostante l’ironia, lo scopo di questo prodotto è quello di far riflettere sorridendo, senza che lo spettatore si dimentichi del messaggio”. (Agnese Pani – www.dire.it)

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