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Stop ai viaggi in Cina, chi ha una vacanza prenotata può cambiare meta

La Federazione delle agenzie di viaggio rassicura i turisti: "È possibile chiedere un cambio di destinazione senza costi aggiuntivi"

ROMA – “Chi aveva programmato un viaggio di piacere in Cina, può chiedere alle agenzie un cambio di destinazione senza costi aggiuntivi“. A dirlo, in una nota, è Ivana Jelinic, presidente nazionale della Fiavet, la Federazione italiana delle agenzie di viaggio e delle imprese del turismo. Alla luce della situazione di allerta creatasi per il coronavirus, Jelinic spiega che “anche agli operatori è la conferma ufficiale che tutti i viaggi da e per la Cina sono stati fermati e così pure anche gli spostamenti interni”.

 

Cosa possono fare dunque quei turisti italiani che avevano programmato un viaggio di piacere, magari un viaggio di nozze o qualsiasi altro percorso turistico verso la Cina? Non bisogna allarmarsi, perchè è possibile chiedere agli operatori turistici, spiega ancora Jelinic, un cambio di destinazione. Di possibili mete alternative, spiega la presidente degli operatori di viaggio, ce ne sono: “Dal Senegal al Perù, dal Nicaragua al Ruanda”. Altrimenti, resta valida “l’opportunità di vedere un’Italia diversa e sempre bella”.

LE METE ALTERNATIVE

Per quanto riguarda destinazioni alternative, ci possono essere molti altri Paesi in questo momento attenzionati, anche mete diverse, di tendenza. Ad esempio tra le mete curiose, un poco fuori dal circuito di viaggi di massa possiamo segnalare il Senegal, il Nicaragua che sta venendo fuori bene grazie anche ad una certa stabilità politica degli ultimi tempi sta andando bene il Sud Africa o ancora l’emergente Ruanda, ma anche il Perù, il Cile, il Canada“.

Poi c’è sempre anche l’Italia con le zone interne dell’Appennino, borghi meravigliosi da scoprire e riscoprire ma anche quelle di costa che complice un clima non eccessivamente freddo, che “stanno offrendo colori e paesaggi fuori stagione davvero da non perdere”.

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NO AL FAI DA TE

Gli italiani invece che sono già in Cina per turismo “devono attenersi alle indicazioni delle autorità”. Dalle agenzie di viaggio arriva infatti una raccomandazione: “Assolutamente no a viaggi fai da te“. Ovvero: “Spesso accade che chi decide di non avvalersi di operatori turistici non pensa a stipulare una polizza sanitaria. E questo può portare cattive sorprese soprattutto quando si va all’estero. In Cina, ad esempio non tutta la sanità è gratuita”.

IL TURISMO CINA-ITALIA

“I nostri dati ufficiali dicono che ben tre milioni di turisti cinesi hanno visitato l’Italia nel 2019– spiega ancora Jelinic – e si tratta di un mercato in crescita.  E pur non essendoci voli diretti c’è la Sicilia che è meta sempre più frequentata dai turisti cinesi. La Sicilia è tra le mete turistiche più gettonate da molti turisti orientali. Da quando il presidente cinese Xi Jinping ha visitato Palermo, la Sicilia è stata inserita in molti itinerari turistici, per questo vi è una grande affluenza”.

“I cinesi- prosegue poi la presidente della Fiavet- preferiscono le città d’arte e sono comunque in cima sempre Roma, Milano, Firenze, Venezia ma stanno scoprendo anche altro dell’Italia. Lo scorso semestre ha avuto un ottimo dato la Sicilia che sarà per il prossimo futuro una delle destinazioni di maggiore interesse sul mercato cinese e ci sono anche l’Umbria, le Marche, la Puglia, il Veneto e il Trentino che stanno iniziando ad attrarre sempre maggiori flussi”.  (www.dire.it)

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