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Ondata di ritorno del Covid, chi la vuole e perchè?

Editoriale – Non ci siamo ancora liberati dalla prima, che già “gli esperti” ci parlano del rischio della seconda ondata di ritorno. Contagi, focolai, paura, preoccupazione, quarantena, infezione, terapia intensiva, morti, decessi, intubati, mascherine, sanificazione, disinfettanti, gel igienizzanti, allarme, pandemia. Ed ecco sono solo alcuni dei termini che improvvisamente sono diventati  parte integrante e sostanziale del terzo millennio avanzato.

Sicuramente sono i più utilizzati, tanto che ora il popolo si è assuefatto alla pandemia in esaurimento. Ovviamente c’è qualche “focolaio” di ritorno, che però viene subito circoscritto. Inoltre altri termini come “distanziamento sociale” hanno trasformato la vita di molte persone, abituate ad effusioni, contatti ed interscambi naturali. Improvvisamente il popolo dunque è stato dapprima loculizzato ex quarantena da Covid, e successivamente robottizzato in termini di atteggiamento generale.

I più sciolti vengono ritenuti degli scriteriati, da chi, in preda all’ansia da contagio invece si muove come un automa con paura del suo stesso prossimo. Ogni uomo viene scambiato per un aggressore, per un portatore di morte e di disgrazie. Diffidenza dunque, e prudenza forzosa da regole che sicuramente serviranno a contenere i contagi ma non a liberarci di una spada di Damocle che come previsto penderà a lungo ancora sul collo del popolo italico. Le scatolette di tonno sono state ormai smaltite nelle discariche e sono dunque solo un lontano ricordo.

E dunque entriamo in mascherina distanziati nel ristorante e poi ci sediamo vicini a consumare i pasti, le preannunciate barriere in plexigas tra commensali ipotizzate dai soliti esperti dunque dove sono finite?

E le vacanze agognate? Ci sta pensando il meteo a renderle meno appetibili e la variabilità ed i soliti temporali pomeridiani di ogni dove rendono ancorpiù difficili gli eventuali spostamenti verso le zone costiere.

In fondo ci si è assuefatti al luogo domestico, allo smart working ed alle altre formule di isolamento sociale generate dalla pandemia.

Orbene quando finirà tutto questo? Non è dato sapere, il complottismo che non è altro che una visione un pò “illuminata” della situazione ha tratto già le sue conclusioni. L’esperimento sociale del popolo minacciato dalla morte causata da uno sconosciuto invisibile ha dato i suoi frutti, ma qualcuno che auspica l’ondata di ritorno vorrebbe ancora loculizzare il popolo se non nelle case nella propria mente. Perchè? E’ dovuto scendere in campo ancora Zangrillo che è il primario dell’Ospedale ove per la maggiore si sono trattati casi di covid e che continua a puntare il dito su questo tipo di informazione ansiogena che terrorizza il popolo. Che ne sarà di noi?

Ai posteri le ardue sentenze.

Daniele Imperiale

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