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L’hora duodecima nell’equinozio di primavera

, fascino e storia di un istante in cui avviene il rituale passaggio dall'inverno

L’hora prima era la prima ora dell’alba, l’hora duodecima era l’ultima ora di luce al tramonto, mentre il punto mediano identificava l’hora sexta o meridies (mezzogiorno).

Editoriale – La primavera come noto è la stagione più attesa. Simbolo di rinascita da sempre, in tutte le culture del mondo. Quest’anno arriva un giorno prima: nel 2021 infatti l’equinozio cade il 20 marzo, alle 10.37, ora italiana.

L’equinozio di primavera, infatti, contrariamente da quello che abbiamo imparato da bambini e da quanto stabilito inizialmente dal Concilio di Nicea nel 325 d.C. e poi confermato nel 1582 da Papa Gregorio XIII, non cade necessariamente il 21 marzo. E la data odierna ne è la palese conferma.

Con il termine equinozio, ci si dovrebbe riferire non a un giorno, ma ad un preciso istante ossia quello in cui il Sole attraversa, passando dall’emisfero australe a quello boreale in marzo e viceversa in settembre durante l’equinozio di autunno, l’orizzonte celeste e tocca il cosiddetto punto vernaleovvero l’intersezione tra l’ eclittica e l’equatore celeste.

Ovviamente non è il Sole a muoversi, ma è la Terra a raggiungere il punto della sua orbita in cui poi apparentemente la nostra stella sembra compiere questo passaggio. Questo è il punto in cui l’asse terrestre, che possiede un’inclinazione di 23°27’ (motivo per cui eclittica ed equatore celeste non cadono sullo stesso piano), è quasi parallelo al Sole e quindi i suoi raggi arrivano perpendicolarmente o quasi sulla superficie terrestre. Ciò nonostante e a discapito dello stesso nome equinozio  (dal latino “equi-nox“, “notte uguale” al dì), non è vero neanche che in questo giorno, o nel suo corrispettivo autunnale, le ore di luce siano esattamente quante quelle di buio.

L’Equinozio di primavera celebra la fertilità della terra, la rinascita e segna il momento dell’unione in un simbolismo cosmico legato al risveglio della Natura. In questo giorno, in cui ha luogo la perfetta corrispondenza tra ore solari e ore notturne, nelle civiltà contadine era diffusa l’usanza di accendere fuochi rituali sulle colline. Si riteneva infatti che quanto più a lungo la fiamma riuscisse ad ardere, tanto più fruttifera sarebbe stata la terra. Pianta sacra all’Equinozio di Primavera è il trifoglio, associato al triskell, la ruota sacra a tre braccia.

E quest’anno in particolare questo passaggio sia motivo di unione tra i popoli del mondo e soprattutto tra le menti che ne sappiano cogliere l’essenza del significato.

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