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Gli scatoloni tornano al Quirinale

Roma – In politica bisogna dire il contrario di ciò che si pensa. E dalle scatolette di tonno fino agli scatoloni presidenziali. Nulla quaestio sull’autorevolezza del Presidente della Repubblica, e al popolo che poteva piacere questa figura non piace certo il teatro tralaltro anche malinscenato della politica per tornare al punto di partenza. Un balletto che ha fatto divertire i leader della politica che tirano un sospiro di sollievo, perchè la staticità tanto voluta, ora prosegue indiscutibilmente fino al 2023. A meno che qualche nuova variante, più aggressiva, più contagiosa, e più mortale impedisca agli italiani di votare. E quindi si andrebbe in perpetua prorogatio. Non si era mai vista una staticità tale, una pandemia che distrugge sentimenti, famiglie, attività produttive e che invece consola la politica. Non tutta, certamente, non va mai fatta di tutta l’erba un fascio.

Quindi ci viene però da chiedere se questi scatoloni che hanno raccolto le cose del Presidente uscente e quindi rientrante siano davvero stati portati via, o se l’escamotage è come le scatolette di tonno da aprire diventate barattoli di marmellata.

Il popolo è vittima di se stesso, quindi va bene così. Ora dopo le ritualità affascinanti ed il reinsediamento di Mattarella, nelle prime serate torneranno protagonisti i virologi funerei che ci somministreranno la dovuta ansia terapeutica per affrontare la vita senza futuro. La pandemia è un rischio, ci sarà la quinta ondata, ne diranno di tutti i colori pur di rendere il popolo inerme, confuso, e senza la minima reattività.

Ora ci sarà un calo, ma non bisogna abbassare la guardia, prudenza e tutte quelle raccomandazioni da nonnine perbene che ci fanno i nostri esperti e politici perchè ci vogliono bene. Tengono alla nostra salute talmente tanto che prima in un modo, ora nell’altro tengono la gente a casa, lontana da spifferi e colpi d’aria che potrebbero stenderci a letto. Quindi siamo in sicurezza. In mani buone. Ora però il tandem Draghi-Mattarella, è meno credibile di prima, non tanto per loro stessi, ma quanto per il contorno politico che beneficia di tali ed uniche autorevolezze nazionali.

Ebbene, si andrà avanti con Speranza, e tutto quello di prima, che diventerà di ora e che sarà anche il futuro prossimo. Poi dal 2023, riduzione del numero dei parlamentari, e non c’è soluzione, siccome gli italiani credono agli scatoloni e alle scatolette di tonno, sta bene così. Ed ora che si è capito da che parte si deve stare, ora che si è capito che non si può difendere chi persevera nell’errore, e allora si salvi chi può. Ai posteri le ardue sentenze.

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