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Attacco Russia-Ucraina, la Nato condanna e sanziona le azioni di Putin:” La Russia deve ritirare le truppe”

Rischio di una catastrofe mondiale, l'Ue e Nato lavorano per la pace

ROMA – Questa mattina all’alba si è appresa la notizia che la Russia ha mobilitato le sue truppe per invadere l’Ucraina, il primo attacco lanciato con bombardamenti a Charkiv e poi a Kiev, più di 190mila unità di soldati russi e filorussi districati ai confini. La tensione è alta, da una parte la Russia vorrebbe riscostruire l’Impero ex Sovietico con l’annessione totale dell’Ucraina e quindi scongiurare che quest’ultima diventi un paese Nato e dell’Unione Europea, dall’altra le sanzioni e gli ammonimenti dalla Nato e l’Ue con Ursula Von der Leyen, la quale è stata chiara sulle azioni barbariche di Putin e che si prenderanno decisioni conseguenziali che mirano all’indebolimento dell’economia Russa. Il Segretario generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite António Guterres e tutti i vertici politici e militari di tutto il mondo vorrebbero evitare ovviamente una guerra, ma dice Biden che sosterrà il rifornimento delle armi a Kiev finché non si risolverà il conflitto. Draghi severo e decisivo contro la decisione del Presidente Russo e rinuncia all’incontro diplomatico finché non si calmeranno le acque.

L’Italia è nel mezzo degli effetti di questa iniziale e non totale guerra e ne subisce tutte le conseguenze sia economiche che interne in termini di rifornimento di energia e gas di cui il 40% deriva dalla Russia e quindi il nostro paese è fortemente a rischio di una crisi. In campo politico Draghi e tutto il parlamento è in linea con i pensieri degli altri stati europei e con America e Canada.

Ma qual’è l’origine di questo conflitto? Bè ! da un punto di vista storico risale originariamente dal 25 dicembre 1991 quando l’Ucraina diviene uno stato indipendente e la Russia questo non lo ha mai digerito. Dal 91 sino al 2013 vi erano sempre tensioni idealistiche tra filorussi e filoeuropei fino a quando l’ucraina manifestò contro la decisione dell’Ue che rifiutava la sua annessione scatenando una guerra civile con gravi e numerose perdite. La Russia approfittando del caos interno annesse la Crimea volendo ristabilire l’ex impero e diede pieno appoggio ai filorussi e separatisti insediati nella regione del Donbass. Per otto anni continuavano questi mini conflitti fino ad oggi con la decisione di Putin di intervenire militarmente per far rinunciare all’Ucraina la volontà di essere annessa all’Europa ed alla Nato.

Si gira voce che Putin abbia fatto ritirare degli uomini dai confini ucraini, ma non è così. Ancora è alta la tensione a fronte di successive decisioni.

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