Padel mania, parla l’ortopedico: “Gomito e spalla le articolazioni più a rischio”
Il padel è uno sport che arriva dal Messico e che sta sempre più prendendo piede in tutto il mondo. Ecco i consigli dell'ortopedico Antonio Delcogliano (Siot) su come gestire gli eventuali infortuni
ROMA – Dal servizio al pallonetto, dal diritto e rovescio all’uscita di parete, dalla volèe alla bandeja fino alla vibora e allo smash. Senza dimenticare la chiquita e il contro-parete. Sono i colpi principali del padel, sport del momento che sta appassionando moltissime persone, dai dilettanti ai professionisti di tutto il mondo, italiani compresi.
Uno sport a metà tra il tennis e i racchettoni, nato in Messico negli anni ’70 e che in poco tempo ha fatto innamorare donne e uomini, grandi e piccoli, attratti dall’immediatezza e dalla facilità del suo gioco.
Uno sport che vede negli atleti di Spagna e Argentina i suoi migliori interpreti. Ad oggi sono almeno 12 i milioni di giocatori di padel distribuiti in circa 80 paesi, mentre sono solo poco più di 30 le Federazioni nazionali riconosciute dalla International Padel Federation.
È un gioco che si disputa su diverse superfici, dall’erba artificiale al cemento, fino al materiale sintetico e al calcestruzzo poroso, e che può provocare danni alle articolazioni. Pur non essendo uno sport di contatto, nel padel esiste infatti il rischio di infortunarsi.
La Dire ne ha parlato con Antonio Delcogliano, professore associato di ortopedia e traumatologia all’Università Cattolica di Roma e socio della Società italiana di ortopedia e traumatologia (Siot).
“Le articolazioni maggiormente a rischio quando si gioca a padel- informa- sono soprattutto il gomito e la spalla quando ci riferiamo a questo sport che coinvolge l’arto superiore. Non bisogna, però, dimenticare che ci sono anche le articolazioni degli arti inferiori, quindi distorsioni della caviglia e del ginocchio. Sono queste quelle più coinvolte”.
In merito all’infortunio più ricorrente riscontrato, l’esperto sottolinea che non si tratta di un infortunio unico traumatico. “Molto più spesso- dichiara- si tratta di traumi da sovraccarico funzionale, quindi è un gesto sportivo ripetuto. E naturalmente la patologia che si riscontra più facilmente è quella che interessa tendini o muscoli”.
Andando a ricercare le cause degli infortuni più comuni del padel, il professor Delcogliano non ha dubbi e punta l’indice proprio sul gioco ripetuto. “È un po’ come nel tennis- afferma- perchè anche nel padel vengono sollecitate le inserzioni tendinee sul gomito. Tutti avranno sentito parlare del ‘gomito del tennista‘. Ecco, nel padel avviene la stessa cosa. Gli estensori del polso si inseriscono sul gomito e quella inserzione va incontro ad una infiammazione. Per la spalla, invece, c’è tutto quello che riguarda la cuffia dei rotatori, dove i tendini sovraintendono ai movimenti dell’omero e vanno incontro a patologia. C’è anche il capolungo del bicipite. Insomma, si tratta più di una patologia tendinea che articolare”.
Se il padel accomuna uomini e donne, queste ultime sembrano avere una maggiore percentuale di infortuni. “Mi sono sempre occupato di lesioni legamentose, in particolare del ginocchio, e devo dire che c’è una modesta maggiore incidenza di infortuni tra le donne. Penso- spiega il socio della Siot- che questo dato si possa rapportare anche nella patologia tendinea”.
Sulla categoria degli infortuni, invece, non sembrano esserci dubbi. “A farsi male maggiormente– rende noto l’ortopedico- sono senz’altro i principianti, perchè spesso arrivano sul campo senza alcuna preparazione fisica, senza allenamento. Invece il professionista è una persona che dedica molto più tempo a questa disciplina e quindi si prepara meglio”.
Eppure, grazie ad una adeguata preparazione è possibile prevenire questo tipo di infortuni. “Sempre facendo un parallelo con la traumatologia del ginocchio- continua Antonio Delcogliano- si è visto, sono stati pubblicati dei dati, che un tipo di ginnastica particolare, la ginnastica propriocettiva, previene l’insorgenza di determinate lesioni dei legamenti. È ovvio che preparandosi con metodo e con accuratezza si prevengono i traumi più importanti“.
Chi gioca a padel deve fare i conti con le diverse superfici. Oggi i campi teatro di prodezze varie e gesti atletici possono essere di diverso materiale. “Bisogna però fare una distinzione- invita a riflettere il professore- tutte le superfici sintetiche producono un maggior numero di incidenti e di infortuni rispetto alle superfici naturali. Ad esempio, quando si gioca sulla terra battuta o sull’erba c’è un’incidenza minore di avere traumi rispetto a quando si disputa una partita sull’erba sintetica o sulle superfici porose. È anche vero che ormai il padel si gioca spesso, se non quasi dappertutto, su superfici sintetiche e quindi c’è un maggior rischio rispetto alle superfici naturali”.
In caso di infortunio, più o meno grave, ci si può rivolgere ad un fisioterapista. “La riabilitazione è fondamentale- precisa infine Delcogliano- non solo nei traumi da sport ma per tutte le afferenze alla disciplina ortopedica. La riabilitazione consente infatti di arrivare a quel risultato che spesso la sola terapia ortopedica non potrebbe raggiungere. Bisogna credere in questa disciplina che negli ultimi tempi, giustamente, è diventata sempre più importante ed è sempre più appannaggio di tutti gli sportivi. Il fiosioterapista- conclude- è una figura decisiva nella riabilitazione dei traumi da sport”. (www.dire.it)