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Speranza ai direttori generali delle Asl: “Management strategico per il futuro del Sistema sanitario nazionale”

A Roma un webinar sulle prospettive e le sfide che attendono il mondo della sanità. Donetti (DG Asl Viterbo): "Puntiamo a potenziare l'assistenza domiciliare"

ROMA – L’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) prevede un cambiamento strutturale del Servizio sanitario nazionale (Ssn). Un ruolo fondamentale nella nuova organizzazione sarà svolto dai direttori generali, alle prese con sfide come l’innovazione tecnologica, la sostenibilità e il mantenimento della leadership. Al tema l’Istituto superiore studi sanitari ‘Giuseppe Cannarella’ e la Asl Roma 1 hanno dedicato oggi un webinar a Roma, in diretta streaming dalla Sala del Commendatore del complesso monumentale di Santo Spirito in Sassia, che ha messo a confronto passato, presente e futuro del management sanitario.

Nel suo messaggio, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha posto l’attenzione sull’importanza della professione nella gestione dei fondi. “Il management giocherà un ruolo chiave nella sanità del futuro – ha scritto – e valorizzare le professionalità è uno dei passi fondamentali da compiere in questa nuova stagione, nella quale possiamo cogliere la grande occasione del Pnrr per ridisegnare la nostra rete d’assistenza e rafforzare il Ssn, grazie all’innovazione tecnologica e organizzativa”.

“Spesso non si tiene conto del ruolo centrale che ha il management nel dirigere e governare le aziende sanitarie, con migliaia di dipendenti, bilanci da oltre un miliardo di euro e servizi ad alto impatto sulla qualità della vita per milioni di cittadini – ha spiegato Angelo Tanese, direttore della Asl Roma 1 – Come in ogni grande azienda in condizioni di incertezza, il manager deve avere visione, motivare e dirigere le persone con competenza, intuito, e talvolta coraggio. A quasi trent’anni dalla legge che ha istituito questa figura, abbiamo oggi raccolto le voci e le testimonianze di tre generazioni di direttori generali, che hanno attraversato fasi diverse di un Servizio sanitario in continuo mutamento. Ne emerge un contributo corale straordinario per una comunità che deve saper affrontare sempre con fiducia e determinazione le sfide dell’innovazione e del cambiamento“.

A proposito del Pnrr e della necessità di rendere concreti i progetti a cui le risorse del Piano sono dedicate, riprendendo un’osservazione di Maria Pia Garavaglia, Tanese ha ribadito che “spesso il manager si deve confrontare con la capacità di fare le cose. Quello che l’onorevole Garavaglia voleva sottolineare è che non dobbiamo innamorarci troppo dei discorsi o dell’idea che le cose si faranno da sole solo perché le dichiariamo. È un invito alla responsabilità, a fare quotidianamente quello che dobbiamo fare, mettendo in campo il meglio che abbiamo perché dobbiamo realizzare una trasformazione profonda non solo del Servizio sanitario nazionale, ma anche della Pubblica amministrazione e, in generale, del sistema economico e sociale del nostro Paese. Cinque anni passano in fretta, ma dobbiamo assolutamente farcela”, ha esortato il dg della Asl Roma 1.

DONETTI (ASL VITERBO): “PUNTIAMO A POTENZIARE ASSISTENZA DOMICILIARE”

“Il Pnrr mette in evidenza alcuni elementi strutturali, ma noi dobbiamo concentrarci sul prodotto che nel nostro caso è la salute dei cittadini – ha sottolineato Daniela Donetti, direttore generale della Asl di Viterbo – Dobbiamo quindi costruire la nostra idea di quale sarà il percorso del paziente e identificare la casa come primo luogo di cura, lasciando che gli ospedali si occupino di altissima complessità. Dobbiamo pensare a come invecchierà la popolazione e alla qualità dell’assistenza che dobbiamo garantire a domicilio. Nella Asl di Viterbo questo fa parte della nostra progettazione che punta a potenziare il setting assistenziale del domicilio, ma anche valutare tutti gli aspetti di integrazione tra ospedale e territorio”.

 

“Quella di oggi è una giornata molto interessante durante la quale sta emergendo la rete che esiste tra noi direttori generali e quanto sia importante la contaminazione delle idee, il confronto tra professionisti – ha aggiunto Donetti – Molto bello anche incontrarsi di persona, finalmente, dopo due anni di pandemia in cui abbiamo lavorato insieme ma a distanza”, ha concluso la dg della Asl di Viterbo.

IL PROGRAMMA DEL WEBINAR

Durante il webinar, i direttori generali di oggi e di ieri hanno partecipato a tre dibattiti guidati in forma di intervista da accademici esperti. Sul primo tema, la sostenibilità, la moderazione è stata affidata a Federico Spandonaro, professore straordinario presso l’Università telematica San Raffaele di Roma e presidente del comitato scientifico di C.R.E.A. Sanità. “I manager – ha commentato – sono di fatto obbligati a fare attenzione alla sostenibilità, in quanto organizzare l’azienda per garantire l’accesso dei cittadini ai Lea, a fronte di risorse che rimangono limitate, è il mandato manageriale ‘essenziale’. Ma, a ben vedere, il ruolo del manager va ben oltre: prendendo atto dell’incertezza che contemporaneamente si osserva sia sull’evoluzione delle risorse, sia sulla declinazione operativa dei Lea nei percorsi diagnostici e terapeutici, di fatto ricade sul manager la capacità del tutto creativa di tradurre i principi generali di sistema in una politica sanitaria locale perseguibile e appropriata“.

Sull’innovazione, Americo Cicchetti, professore di Organizzazione aziendale presso la facoltà di Economia dell’università Cattolica del Sacro Cuore e direttore dell’Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari (Altems), ha condotto il dibattito ricordando l’impegno a cui sono chiamati i manager alle prese con il Pnrr. “Il ruolo del management – ha sostenuto- è duplice: da un lato adottare l’approccio dell’health technology assessment per garantire l’estrazione del massimo valore dagli investimenti, dall’altro però nessuna tecnologia da sola produce valore se la sua introduzione non è accompagnata da una reale trasformazione organizzativa che riguarda le strutture, i processi ma soprattutto le competenze”.

Sulla leadership, Carlo Favaretti, presidente onorario della Società italiana di health technology assessment (Sihta) e segretario del Centro di ricerca e studi sulla Leadership in Medicina dell’università Cattolica del Sacro Cuore (Roma), ha sottolineato che “navigare la complessità dei servizi sanitari (all’orlo del caos) in una fase di cambiamento e trasformazione è una sfida per la leadership. Visione (dove andare), esecuzione (come fare) e motivazione (con chi) sono elementi essenziali da sviluppare per i leader in un continuo equilibrio nell’uso del potere forte della gerarchia e del potere intangibile dell’influenza, della persuasione, dell’attrazione”.

“Dal dibattito è emersa una forte preoccupazione per gli scenari della sanità futura – ha sottolineato Sandro Franco, direttore di Panorama sanità, media partner dell’evento – In questi due anni di pandemia, è schiumata la preoccupazione per quello che potrà essere un ripensamento del Servizio sanitario nazionale che da un lato ha mostrato grande resilienza nel fronteggiare un evento così inattesa, ma dall’altro ha mostrato molti dei problemi che ha la nostra sanità. In particolare, come hanno ricordato diversi relatori, il problema dell’integrazione socio-sanitaria e della mancanza di una gestione continua tra l’ospedale dove si va per le acuzie e poi la casa dove si torna e che richiede cure di prossimità. Tutto questo induce a fare uno sforzo importante di riorganizzazione dei servizi, anche mettendo a frutto le risorse del Pnrr che non devono andare solo in strutture e tecnologie, ma soprattutto nel personale che è il vero vulnus di questo Piano”, ha concluso. (www.dire.it)

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