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La Sicilia tra le “best practice” Iga 2021 con 2 progetti certificati a Ragusa

RAGUSA – Sono azioni concrete, innovative e replicabili anche in altri contesti quelle scaturite dalle 2 nuove buone pratiche, o best practice, sviluppate questa volta da una prefettura siciliana, quella di Ragusa, certificate per il 2021 dal Tavolo dell’Ispettorato generale di amministrazione (Iga) nell’ambito del progetto sulla Banca dati delle buone pratiche.

La Banca dati raccoglie le Buona pratiche certificate annualmente dall’Iga. E’ consultabile online su interno.gov.it allo scopo di dare la massima evidenza e diffusione possibili a progetti e iniziative che consentano soprattutto ai territori con maggiori problemi sul fronte sicurezza e legalità, e relative conseguenze sullo sviluppo socio economico, di migliorare la funzionalità degli uffici pubblici, aumentare la consapevolezza dei cittadini sui risultati ottenuti, e incidere anche sul livello di sicurezza percepita.

Tutto questo attraverso progettualità proposte dalle prefetture, presidi di legalità e sicurezza, delle regioni Obiettivo convergenza, alle quali il progetto Banca dati buone pratiche certificate Iga è dedicato.

La certificazione di “buona pratica con segnalazione” da parte dell’Iga è andata in questo caso a due iniziative progettuali rispettivamente per la miglior gestione e l’implementazione della sicurezza urbana e per il contrasto allo sfruttamento dei lavoratori nel settore agricolo. Si tratta in particolare dei progetti:

– “Rapporto di collaborazione in via sperimentale ed eccezionale tra i Comuni facenti parte del libero Consorzio di Ragusa per i servizi congiunti relativi alla Polizia locale”, esempio di esercizio di attività amministrative in cooperazione tra comuni nella gestione di servizi importanti per la comunità, come quelli legati alla sicurezza urbana, facendo fronte grazie al modello cooperativo alla carenza di organico dei corpi di Polizia locale;

– “Prevenzione e contrasto allo sfruttamento lavorativo”, sistema di azioni e sinergie finalizzate, in un quadro di trasparenza e legalità, a contrastare e prevenire lo sfruttamento dei lavoratori, favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro nel settore agricolo, fornire tutela sanitaria e soluzioni abitative ai lavoratori stranieri, sostenere le aziende private che agiscono nel rispetto della legalità, qualificandone sotto questo aspetto l’operato.

Le Buone pratiche 2021 si arricchiscono così di ulteriori tasselli, importanti sia per la realtà in cui si sono sviluppate sia per le problematiche che puntano a risolvere. Problematiche comuni a molti altri territori, che grazie all’efficacia “certificata” e alla replicabilità delle iniziative, potranno utilmente adottarle, adeguandole ai propri contesti.

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