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Covid -19, la fine di un incubo: il libro di Giulio Tarro da leggere anche in vacanza

ROMA – Con la chiarezza di sempre “Covid 19 – la fine di un incubo” è una lettura da concedersi anche in vacanza. A mente riposata e distaccata dalla routine e a media spenti. Il professore Giulio Tarro con questo volume edito da Edizioni Helicon fornisce uno spaccato esaustivo sull’insorgenza della pandemia da covid 19 e sulla attuale situazione che di fatto archivia la fase allarmistico-ansiogena che è tanto piaciuta alla politica per tenere il popolo sotto scacco.

Il  professore Tarro, noto virologo di chiara fama, sin dalle prime fasi pandemiche è stato sempre molto chiaro, non negando il virus ma semplificando il suo trattamento, le  sue evoluzioni, la patologia, la diagnosi, il corteo sintomatico. Ha voluto subito chiarire gli aspetti medico scientifici trasmettendo un approccio serio, di attenzione ma assolutamente non improntato alla tensione generale.
Troppi dubbi, troppe incertezze, troppe promesse poi si sono rivelate vane, e la passerella dei vari virologi ha impazzato su tutti i programmi televisivi. Forse un pò scomodo il  prof. Tarro per le sue verità che tendevano alla responsabilità, all’attenzione ma non a quell’allarmismo generalizzato che è stato una manna dal cielo per molti. Non per la gente comune, le attività e via dicendo.

Come da lui indicato, il virus è mutato, è diverso e nel libro si ripecorre la storia delle virosi respiratorie dell’ultimo ventennio, arrivando così al covid, alle scelte della politica nazionale ed estera. L’introduzione con l’ecologia del virus, fornisce innanzitutto un quadro su cosa effettivamente siano questi virus nel livello generale e citando importanti scienziati come Haeckel.

Particolare attenzione è rivolta ai virus respiratori, che da sempre caratterizzano la vita dell’uomo e la affliggono con sintomatologie anche complesse in soggetti già gravati da patologie diverse.

Il nuovo Sars da corinavirus è trattato sin dalla sua origine, esi parte da quella data, il 31 dicembre 2019 con la quale l’Oms ebbe a comunicare l’insorgenza dei primi casi in Cina. Poi è susseguente un escursus cronologico, realista e all’origine del virus covid viene dedicato uno specifico capitolo. E poi spazio al “Virus italiano”, alle risposte dell’organismo rispetto a questo insidioso ospite. Verso il termine della pubblicazione troviamo un capitolo dedicato ai quesiti finali sulla decisione di vaccinarsi, con domande e risposte. Come fosse una autointervista.

Nel libro le trattazioni sono sintetiche, supportate da autorevoli biografie di consultazione, ma sono leggibilissime e perfino in vacanza può essere utile approfondire, per cultura personale, poichè l’uomo ha paura di ciò che non conosce, e quando lo conosce combatte, affronta e talvolta riesce a vincere e fronteggiare.

Il corpo umano è molto vulnerabile da sempre, il covid 19 sembra un virus progettato ad hoc per rovinare la vita alle persone, per fornire a chi detiene il potere di esercitarlo oltre modo, riuscendo a porsi sotto al gradino del Padre Eterno. Il professore Tarro ci rimette ancora una volta con i piedi per terra, senza fare spallucce ma portando con questo libro la conoscenza da trasmettere a tutte le generazioni. Un libro che andrebbe letto, discusso ed approfondito nelle scuole: il suo linguaggio è perfettamente idoneo e comprensibile, e fornisce spunti. Il titolo lascia pensare che l’incubo sia finito. Beh del resto se siamo in libertà senza lockdown e liberi di andare dove ci pare, significa che l’incubo non c’è, esiste solo questa malattia, complessa sicuramente ma se ben compresa si può fronteggiare. Infonde coraggio il professore Tarro, ed una corretta analisi anche sull’impatto della vaccinazione, inizialmente massivizzata con la promessa dell’immunità che poi non è mai arrivata. Poi si è capito che il vaccino protegge dalle forme gravi della malattia. Tenendo conto però che il covid, per come è stato progettato è imprevedibile nelle sue evoluzioni ma controllabile.

Oggi con le varianti attuali molte sono le cose diverse, le mutazioni delle varie sottovarianti consentono una manifestazione sintomatologica già a due giorni dal contatto con il positivo, mentre in precedenza con la Delta erano molti di piu’. Corteo sintomatico abbastanza rituale, fastidiosissimo e lungo una decina di giorni. E’ meglio non prenderlo, bene stare attenti, per Tarro è comunque la fine di un incubo.

@danieleimperiale

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