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Marano Marchesato dice no alla violenza: 25 novembre convegno su uno dei temi più caldi del nostro tempo

Marano Marchesato – Per educare alla non violenza, è necessario lavorare fin dall’infanzia sulla creazione di relazioni positive e paritarie. L’abitudine all’ascolto è il primo step per dire no alla violenza, la giusta direzione verso l’educazione al rispetto dell’altro, traduzione: Prevenzione alla discriminazione, all’esclusione, al favorire la capacità di stare in relazione senza dominio.
Il 25 Novembre, ore 10:30 presso il Salone Polifunzionale di Marano Marchesato (CS), con il Sindaco Eduardo Vivacqua, l’Assessore alle Pari Opportunità Maria Francesca Trozzo, Anna Maria Schifino, Presidente Ass. Artisti Eccellenze di Calabria e oltreoceano, con la partecipazione dell’IC di Cerisano e la Scuola Secondaria di Primo Grado di Marano Marchesato, si terrà un convegno per sensibilizzare su uno dei temi più caldi e più urgenti del nostro tempo.
Violenza di genere, la libertà di vivere, di essere, di amare; il rispetto dei sentimenti e dell’essere umano, il conoscere per prevenire, il coraggio di dire no; questi saranno i temi oggetto di discussione insieme a: Amelia Ferrari Avvocato Penalista e Segretario organismo di vigilanza Camera Penale di Cosenza.
Insieme ad una giornalista Calabrese di grande spessore che si è battuta in prima linea contro la violenza sulle Donne Emily Casciaro, Caterina Villirillo presidente ass. Libere Donne di Crotone, ed un grande scrittore sulla scena nazionale: Rino Sciuto esperto anche in “LGT Crimini Violenti ROS Arma dei carabinieri in congedo.
Gli studenti saranno i veri protagonisti della giornata, con domande e progetti sul tema. Il poeta e docente Domenico Massarini inoltre, ci farà entrare nel vivo della giornata, con una serie di letture, mentre Silvana Lavorato con le sue opere dipinte, suggellando una forte alleanza di parti su un territorio che, grazie all’Assessora Trozzo é sempre attento alle problematiche sociali.
L’ampiezza del fenomeno, spinge ad interrogarsi su tanti fronti, sulle origini e sui presupposti culturali al fine di progettare e realizzare politiche attive di intervento rivolte non solo alla sensibilizzazione ma alla prevenzione a quell’intimo concetto di educazione affettiva.
Perché l’educazione è l’arma per il futuro, il ponte con le nuove generazioni, rompe il silenzio e l’omertà e, per dirla alla Nelson Mandela: è la capacità di valorizzare al meglio ciò che abbiamo, é ciò che distingue una persona dall’altra.

 

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