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A Catanzaro inaugurato il nuovo centro operativo Dia

CATANZARO – Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha presenziato oggi a Catanzaro, in prefettura, al comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato dal prefetto Enrico Ricci.

Una riunione proficua – in un contesto segnato da problematiche anche storicamente molto rilevanti per quanto riguarda il contrasto alla criminalità organizzata – che ha consentito di «ascoltare i problemi esistenti» ha detto il ministro ringraziando Giuseppe Lucantonio e Nicola Gratteri – rispettivamente procuratore generale e procuratore della Repubblica di Catanzaro, presenti alla riunione – convinto che le soluzioni «non possono limitarsi al contesto locale, catanzarese e regionale» considerato che «le consorterie che agiscono partendo da qui hanno una connotazione transnazionale».

Il titolare del Viminale, durante le dichiarazioni rilasciate alla stampa al termine del comitato, ha dato «rassicurazioni» rispetto alle istanze che giungono dal territorio per nuove risorse, sia di personale che logistiche, a supporto dell’autorità giudiziaria.

«L’attenzione è crescente, allo stato prevediamo di poter rinforzare gli organici», ha proseguito il ministro, sottolineando a questo proposito come l’esempio dell’agente di Polizia di Catanzaro che ieri, pur se non in servizio in quel momento, ha sventato il furto di un’auto rischiando di essere ferito con un coltello, sia emblematico «di come l’immissione di personale operativo più giovane possa segnare un miglioramento dell’operatività».

Al termine del comitato, in presenza del ministro, a confermare l’azione di contrasto alle mafie portata avanti su più fronti, il direttore dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc), Bruno Corda, e il presidente della regione Calabria, Roberto Occhiuto, hanno firmato in prefettura un protocollo d’intesa per una più efficace politica di valorizzazione dei beni confiscati presenti sul territorio regionale, attraverso l’individuazione di nuove modalità di riuso.

Consentire «buone performance di destinazione dei beni confiscati alle organizzazioni criminali e del loro utilizzo», ha commentato il ministro, significa infatti «coniugare la grande capacità delle Forze di polizia di aggredire i patrimoni criminali al valore non solo simbolico di ridestinarli a fini sociali e utilizzi appropriati», come avvenuto con il nuovo centro operativo della Direzione investigativa antimafia (Dia) di Catanzaro – inaugurato dallo stesso titolare del Viminale prima di recarsi in prefettura – la cui struttura ha sede proprio in un bene confiscato alle organizzazioni criminali.

Sempre con riferimento all’intesa tra Anbsc e regione Calabria, il ministro si è detto «grato al sottosegretario Ferro per aver contribuito a quest’attività», sottolineando «il ruolo molto importante della regione di intermediazione tra l’azione dell’Agenzia, molto proficua e capillare, e i sindaci dei comuni, che spesso però incontrano difficoltà».

A questo proposito il titolare del Viminale ha anche ricordato la norma da poco approvata dal Governo che «prevede un’agevolazione nell’assunzione dei segretari comunali e altre figure professionali», nella speranza che gli enti locali «soprattutto i piccoli, che hanno tante difficoltà in territori come questi, possano seguire questi processi» con un supporto di professionalità.

Cerimonia di inaugurazione del centro operativo Dia

«L’elevazione del livello operativo del centro Dia di Catanzaro è un segno importante dell’attenzione e della considerazione che il capoluogo calabrese riveste per le Istituzioni sotto il profilo della sicurezza» ha sottolineato il ministro durante la cerimonia di inaugurazione, che si è tenuta alla presenza del sottosegretario all’Interno, Wanda Ferro, del capo della Polizia e direttore generale della Pubblica sicurezza, Lamberto Giannini, e del direttore della Dia, Maurizio Vallone, in video-collegamento con la contemporanea inaugurazione presso i centri operativi Dia di Bologna e Brescia.

Il titolare del Viminale ha ricordato poi come la Dia rappresenti «un’eccellenza del sistema di law enforcement italiano», e ha ribadito il prezioso ruolo svolto sul fronte del sistema di prevenzione patrimoniale «a supporto anche dell’attività delle prefetture di preservare i circuiti legali dell’economia dagli inquinamenti mafiosi attraverso il sistema delle interdittive».

In merito all’inaugurazione dei nuovi centri operativi, il capo della Polizia Giannini ha rilevato come si tratti di «un momento importante» che risponde ad «una esigenza forte nel cercare di rafforzare ancora dei presidi di lotta contro la criminalità organizzata».

«Siamo qui in un bene che è stato confiscato – ha poi proseguito Giannini, riferendosi alla sede di Catanzaro – e quindi è importante l’alto valore simbolico della presenza dello Stato che riafferma un diritto».

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