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“Le mille maschere dell’Avvocato” al Castello di Caccuri

Il monito di Aldo Truncè: "è importante indossare la maschera, ma anche smascherarsi".

Si è svolto nella giornata di sabato 3 giugno 2023 al Castello di Caccuri l’interessante convegno dal titolo “Le mille maschere dell’Avvocato”, organizzato dalla Camera Penale di Crotone, in collaborazione con Unpli. Il saluto istituzionale è stato affidato alla padrona di casa, il Sindaco di Caccuri, l’Avv. Marianna Caligiuri, che si è soffermata sull’importanza di sostenere eventi come questo, che consentono uno sviluppo positivo della società. A moderare l’incontro l’Avv. Pina Piperio del foro di Crotone. Sono intervenuti, fra gli altri, Francesca Ferraro in qualità di Presidente della Proloco di Castelsilano e Direttivo Unpli provinciale Crotone, l’Avv. Silvano Cavarretta, Portavoce Associazione Internazionale Mondo Vero, l’Avv. Aldo Truncè, Presidente Camera Penale Crotone, il Prof. Giovanni Fabiano, presidente Unpli Crotone, la Dott.ssa Frieda Grassi, Psicologa e Psicoterapeuta nonché Presidente Proloco Sila Cotronei, l’Avv. Barbara Ventura, Presidente Aiga sez. di Crotone. Brillante, come sempre, l’intervento dell’Avv. Silvano Cavarretta del foro di Crotone, che si è soffermato sui diversi aspetti che concernono la figura dell’avvocato ed ha ripreso il concetto pitagorico dell’importanza di guardare oltre le apparenze. All’evento, oltre al portavoce Cavarretta, ha partecipato una delegazione dell’Associazione Internazionale Mondo Vero – Tra Oriente ed Occidente, tra cui il Presidente Ben Slimene Samir ed il Segretario della stessa Associazione Internazionale, il Dott. Giacinto Aloe. Nel corso dell’incontro l’avv. Aldo Truncè ha preannunciato la pubblicazione del suo libro, la cui uscita è prevista per dicembre prossimo. Per l’avv. Truncè l’aula di un Tribunale è uno strano ed enorme marchingegno, dove possiamo essere le porte, i bulloni, le sedie o quelli che si interrogano su come funziona il senso dello strano marchingegno. Per fare l’avvocato bisogna conoscere la maschera, perché il possesso di conoscere la maschera e i processi psicologici che governano le dinamiche interpersonali e sociali, è frutto di annosi lavori di studio e approfondimento. Spesso il ruolo di questo lavoro ti porta a indossare una maschera, come necessità ineluttabile. Dunque, il processo come vero e proprio teatro dove le persone diventano personaggi, maschere e i contesti diventano scenari. Pensiamo l’aula del Tribunale come una scenografia, con le sue scritte, i suoi simboli, le toghe e i rituali ed ecco che tutte le maschere sono in scena: i testimoni, l’imputato, il giudice, il pm. L’Avv. Truncè si sofferma sull’importanza di indossare la maschera ma anche in quella di smascherarsi, come primo passo per andare a scoprire la ferita che regna dentro ognuno di noi e poterla finalmente curare.

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