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MARANO: L’Avvocatura deve interrogarsi e trovare delle soluzioni che mirano ad avvicinare il Cittadino alla Giustizia.

CROTONE. Grande successo per la conferenza spettacolo intitolata “Un diritto messo di traverso” del magistrato Salvatore Cosentino, Sostituto Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Lecce, che si è svolta venerdì, all’auditorium dell’Istituto Pertini a Crotone. L’evento è stato organizzato dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Crotone, dalla Camera Penale di Crotone, dalla sezione Aiga (Associazione Italiana Giovani Avvocati) di Crotone e dall’Associazione Internazionale “Mondo Vero – tra Oriente e Occidente”. A moderare l’incontro l’avvocato Francesco Mazza del Foro di Crotone. “Un diritto messo di traverso”, racconta come la Legge è stata descritta dal cinema, dal teatro, dalla canzone, dalla poesia e dalla pittura. Cosentino è riuscito ad avvicinare il mondo asettico della giustizia alla società civile, attraverso il dialogo con la gente. È necessario un ritorno all’essere umano, eliminando gli stereotipi che si utilizzano nella valutazione degli individui, con la consapevolezza che occorre sempre giudicare i fatti e gli atti, mai le persone. Sono seguiti diversi interventi. Il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Crotone, Avv. Caterina Marano, dopo aver posto i suoi saluti personali e quelli di tutto il Consiglio ha dato il benvenuto a tutti i presenti nella sede dell’incontro, resa per l’occasione particolarmente suggestiva. Il suo intervento è stato chiaro, esaustivo, sorretto da una brillante dialettica. “Prendere la parola dopo una rappresentazione così bella sembra quasi una punizione, perché interrompe quella magia creata dalla musica, dalla prosa e dalla poesia che oggi sono state così abilmente interpretate dal Dr Cosentino che oggi conosciamo in questa sua diversa veste” ha dichiarato l’Avv. Caterina Marano. Ha poi continuato il suo intervento spiegando che lo scopo che si prefigge il procuratore Cosentino, rappresentato dalla necessità di avvicinare i cittadini al mondo giudiziario, evidenziando anche le “storture” del diritto, è stato il motivo per cui il COA di Crotone ha deciso di patrocinare l’iniziativa e di accreditarla. Per la rappresentante dell’Avvocatura crotonese, il titolo “Un diritto messo di traverso” sembra racchiudere un ossimoro. Sollecitati dal titolo, dovremmo chiederci quand’è che un diritto è messo di traverso? Per l’Avv. Caterina Marano, sicuramente quando è calpestato, quando è negato, quando la giustizia non fa il suo corso. L’avvocatura deve interrogarsi e trovare delle soluzioni che mirano ad avvicinare il cittadino alla giustizia, affinché non venga percepita come qualcosa di avulso rispetto al mondo reale. È necessario esercitare in pieno quella nostra funzione sociale e, questo, significa farsi carico anche del compito di diffondere la cultura alla legalità , prevenire le storture, tutte quelle situazioni che mettono il diritto di traverso. Il presidente del COA crotonese ha poi sottolineato che anche il giudice Falcone in un suo intervento ebbe modo di ricordare che «la mafia si combatte con un esercito di insegnanti» evidenziando quanta saggezza vi è in queste parole. Per l’Avv. Caterina Marano la legalità è infatti il frutto di una cultura, quella del rispetto e anche di quella della bellezza che predicava Peppino Impastato. E l’Avvocatura deve anche rendersi parte attiva in questa missione. Non solo farsi portavoce dei diritti negati, ma prevenire la sopraffazione. Come ha pure sottolineato il Procuratore Cosentino, anche il linguaggio ha il suo ruolo in questo percorso: una giustizia che parla utilizzando termini astrusi, non si comprende e, quindi, allontana. Anche in questo – spiega l’Avv. Caterina Maranol’Avvocatura è chiamata a fare la sua parte: così come siamo obbligati, anche a seguito della riforma Cartabia, alla brevità e alla chiarezza, dovremmo pretendere che il nostro Legislatore e coloro che ci rappresentano ai vertici della politica, utilizzino termini chiari e facilmente comprensibili. Invece sempre più assistiamo al ricorso all’utilizzo di termini di difficile comprensione: job act, stepchild adoption, spending review, ius soli … Un sistema che per affrontare tematiche e questioni importantissime utilizza questi termini vuole allontanare il cittadino dalla politica e dal mondo del diritto. Ed è proprio in questo contesto che sempre più diritti rischiano che vengano messi di traverso. La Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Crotone, Avv. Caterina Marano, ha concluso il suo intervento augurando all’Avvocatura di essere sempre voce chiara e ferma di chi non ha voce, porto sicuro di coloro che si trovano smarriti. La neo presidente Aiga sezione di Crotone, Avv. Barbara Ventura, ha ringraziato pubblicamente il presidente del COA per l’augurio che le ha rivolto per l’insediamento; ha altresì ringraziato la Camera Penale di Crotone e l’Associazione Internazionale “Mondo Vero – tra Oriente ed Occidente” per il supporto nella realizzazione dell’evento. Barbara Ventura ha, inoltre, messo in evidenza le modalità alternative con cui è stata svolta la conferenza, che è andata oltre i canoni tradizionali, ricca di significato, in cui ha avuto modo di apprezzare sia il grande valore umano sia quello di magistrato del dott. Salvatore Cosentino, evidenziando di aver percepito grande onestà intellettuale e rilevato come eventi come questi sono utili per creare momenti di confronto, soprattutto tra la giovane avvocatura. Il Presidente della Camera Penale di Crotone, Avv. Romualdo Truncè, ha evidenziato le diverse problematiche che sono costretti ad affrontare i detenuti nel nostro Paese, troppo spesso abbandonati a se stessi. “Il diritto messo di traverso”, ha affermato Truncè, è anche la condizione, il dramma, che vivono tante persone in Italia, ed ha quindi esplorato il tema dei luoghi in cui le traversie del diritto hanno il loro epilogo finale: il carcere. “Se è scritto che due pesci nel mare debbano incontrarsi, non servirà al mare essere cento volte più grande” – ha dichiarato Truncè, che ha continuato dicendo che “Il mare della giustizia italiana non è poi così grande e mi piacerebbe avere il piacere di incontrarla in un’aula in futuro, per poter nuotare insieme nel mare magnum del diritto (quello sì che è immenso!), nella consapevolezza che dopo questa gradevole esperienza niente di metterà di traverso”. Il Presidente della Camera Penale di Crotone, in conclusione del suo intervento, ha invitato pubblicamente il magistrato Salvatore Cosentino a ritornare a Crotone per altri eventi come questo, che ha definito di grandissimo spessore umano e culturale. Il portavoce dell’Associazione Internazionale “Mondo Vero- tra Oriente ed Occidente, Avv. Silvano Cavarretta, ha evidenziato che i due concetti di giustizia e ingiustizia contrastano tra loro rispetto ad un mondo vero, perché se è vero che c’è bisogno di giustizia, è anche vero che c’è l’ingiustizia. Richiamandosi ai principi pitagorici, ha ribadito la necessità che ai giovanissimi, sin da piccoli, occorre insegnare quali sono gli obiettivi reali della vita, e cioè il diritto ad esistere, a vivere ed a convivere in una pacifica convivenza tra loro, prendendo atto di una realtà incontrovertibile, che il pianeta è abitato da miliardi di uomini, ognuno diverso dall’altro e che soltanto prendendo atto di questa diversità si può giungere ad una sintesi di vita e quindi ad un mondo vero e non ad un mondo apparente fatto di illusioni, falsi obiettivi e falsi traguardi.

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