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Omicidi volontari, gli ultimi dati del Ministero, dott. Lattanzi (AIPC): “Attuare politiche di prevenzione”

La sicurezza rappresenta uno degli argomenti centrali nella comunicazione politica e in quella degli organi d’informazione, e in tema di sicurezza uno dei punti critici che più colpiscono la sensibilità dell’opinione pubblica è rappresentato dalla violenza, in ogni sua terribile manifestazione. Violenza sessuale, violenza psicologica, violenza fisica, che troppo spesso sfocia in omicidi efferati e brutali.

Di casi ce ne sono all’ordine del giorno, soprattutto di omicidi volontari e gli ultimi dati del Ministero dell’Interno – Direzione Centrale della Polizia Criminale –  parlano chiaro: negli ultimi mesi, dal 1 gennaio al 13 agosto 2023 sono stati consumati 205 omicidi. Di questi, 74 vittime sono donne, il che equivale a circa una donna uccisa ogni tre giorni; 59 sono state uccise in ambito familiare/affettivo; 36 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner. Se è vero che, rispetto allo scorso anno, le vittime donne nel 2023 sono passate da 78 a 74, ciò non è ancora sufficiente, probabilmente,  per stabilire un calo effettivo di questo fenomeno ancora troppo diffuso.

I dati del Servizio Analisi Criminale del Ministero dell’Interno sugli omicidi avvenuti in ambito familiare/affettivo, rilevano una riduzione dell’andamento generale degli eventi, in riferimento allo stesso periodo del 2022, e sono passati da 92 a 91 e una riduzione degli omicidi ai danni di donne che da 68 scende a 59 (-13%). Anche le denunce per stalking sono in calo: secondo gli ultimi dati rilevati dal Dossier del Viminale, nei primi sette mesi del 2023 sono state effettuale 8.607 denunce per stalking, contro le oltre 11 mila dello scorso anno. I numeri in calo fanno ben sperare, ma per ora il femminicidio resta una delle piaghe più profonde della nostra società, in particolare in ambito familiare. Proprio tra le mura domestiche, che dovrebbero essere il luogo più sicuro, si allungano funeste le ombre del pericolo, della paura e della violenza.

Secondo il parere del Dott. Massimo Lattanzi, psicologo, psicoterapeuta e PhD e coordinatore dell’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia – un ETS formato da un’equipe multidisciplinare di professionisti volontari, che si occupa di violenza  in genere – «Il trend decrescente degli omicidi volontari con vittime le donne dovrebbe spronare ad attuare una prevenzione ancora più efficace ed efficiente. Il trend che invece risulta crescente è quello degli omicidi volontari in ambito familiare».

Cosa si potrebbe fare di più per contrastare questo fenomeno?

«Bisognerebbe attuare – risponde ancora il dott. Lattanzi –  delle politiche di prevenzione e contrasto nel contesto non tanto di genere quanto piuttosto “familiare”. La violenza e gli omicidi sono in genere, non bisogna mai dimenticarlo. Stando alla nostra esperienza ventennale sul campo, il trend decrescente delle denunce per il reato di atti persecutori potrebbe essere riconducibile alla “normalità” della presenza degli atti persecutori nelle relazioni, in particolare tra adolescenti e giovani adulti».

È dunque fondamentale partire dalle giovani generazioni affinché si arrivi ad una concreta sensibilizzazione su questo tema da parte di tutti gli strati della società.

Lo sportello di ascolto e di orientamento dell’AIPC  sulla violenza è sempre aperto a tutte le persone senza distinzione di genere o di ruolo ricoperto (vittime, autori, familiari) e propone una valutazione psicodiagnostica, psicofisiologica e training  individuali, di coppia, di gruppo e familiari.

Per saperne di più, è possibile contattare il numero 3294401930 attivo tutti i giorni, compresi i festivi, dalle ore 12 alle ore 16, attraverso l’indirizzo mail aipcitalia@gmail.com oppure consultando il sito formazionecontinuaviolenza.it

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