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Intervista alla poetessa Rita Nappi sull’ultima silloge poetica “Agri Fogli”

Agri Fogli è la silloge di Rita Nappi nella quale l’autrice esplora il complesso tessuto dell’anima e della vita attraverso la lente della poesia. Il titolo dell’opera è quanto di più esplicativo possa esserci dello stile dell’autrice e del messaggio che trasmette; un significato che si declina in versi diretti, acuminati, pungenti. Con un linguaggio sincero, penetrante e a tratti ermetico, la poetessa canta attimi di vita vissuta, di esperienze dolorose e mai dimenticate, in un viaggio emozionale audace e commovente.

La raccolta poetica si presenta come un cammino emotivo lucido e acuto, che intreccia diversi temi come quello della sofferenza e della sua difficile comunicabilità, dell’amore come spazio fertile di rinascita. Attraverso il verso poetico l’autrice trova il linguaggio privilegiato per condividere anche tematiche sensibili come la pedofilia, la malattia terminale, dando voce al dolore e a ferite ancora aperte. La ricerca di autenticità per Rita significa raccontare la verità del vissuto, per quanto crudo e spietato possa essere: un aspetto cruciale che diventa la chiave di lettura per comprendere in passaggi intensi e taglienti della silloge.

L’autrice sceglie un linguaggio naturale e sincero, privo di infiorettature che rallentano la comprensione profonda del messaggio. Ogni verso è un colpo d’arco. Mira dritto alla sensibilità del lettore, evita le complessità espressive, svela piuttosto le emozioni autentiche in modo trasparente e vivido. Questo approccio comunicativo, libero da ostentazioni, crea un legame indissolubile con il lettore, una condivisione autentica,  profondamente umana. La forza del linguaggio poetico di Rita Nappi risiede nella sua capacità di suscitare in chi legge un’identificazione istantanea, dando vita a uno scambio di emozioni che pervade l’anima e si imprime nel cuore.

Ogni poesia di Agri Fogli è un dipinto dell’anima capace di catturare gli scorci più oscuri del dolore e allo stesso tempo di dipingere la luce della rinascita con pennellate di amore e speranza. Il lettore assorbe il peso e le ferite dell’autrice ma anche quell’energia interiore che si fa poesia vibrante di forza e speranza. Ogni verso è un frammento di vita, un riflesso di emozioni viscerali. Lungo i versi di Rita Nappi il lettore tocca gli abissi vertiginosi dell’anima. La silloge è universale nel messaggio che trasmette.

Nonostante il dolore espresso, Agri Fogli offre una prospettiva inedita e imprevista sul tempo come irripetibile e sacro. Nessuno più dell’autrice può conoscere il valore di ogni singolo secondo. Si resta irrimediabilmente affascinati dal modo in cui Rita Nappi, nella sua immediatezza espressiva e affilata, sia capace di inondare di luce. La meraviglia che rintraccia nei pertugi della quotidianità, nei gesti, negli affetti. In una carezza. Il tempo per quanto fugace e spietato possa essere diventa il santuario privilegiato in cui il trascorrere della vita trova parola, dimora e una luce nuova. Agri Fogli è anche un’ode alla consapevolezza di saper vivere il presente, di cercare la pienezza in ogni attimo della vita. Un invito a immergersi e soffermarsi su ogni respiro o battito del cuore.

L’intensità della silloge Agri Fogli sta nella voce dell’autrice, nella sua capacità di tessere le ombre e le luci dell’esperienza umana, attraverso un percorso poetico e emotivo che attraversa la tempesta per approdare alla speranza e all’amore. Un’opera che lascia un’impronta nell’anima, celebrando la resilienza e la bellezza che può sorgere anche dall’abisso. Il messaggio che emerge è profondamente positivo e un inno alla capacità dell’essere umano di saper rinascere ogni volta di fronte alle difficoltà della vita.

Intervista all’autrice Rita Nappi

Come nasce la raccolta poetica Agri Fogli?

“Agri Fogli è una raccolta di poesie nata per caso. In quel periodo, ovvero da Agosto 2020 a Gennaio 2021, ero nel pieno della battaglia contro la leucemia mieloide cronica. Non avevo ancora trovato il farmaco giusto e ad ogni somministrazione di un nuovo medicinale il mio corpo reagiva con effetti avversi sempre più importanti, sicché l’unico modo per fuggire dalla realtà e trovare un po’ di pace era scrivere. La pubblicazione è stata voluta dalla mia ex compagna. Credeva che se avessi pubblicato scorci del mio dolore, avrei avuto un obiettivo per cui poter rinascere. Aveva ragione. Quindi Agri Fogli è stato pubblicato nel periodo più cupo della mia vita. Infatti, l’ultima poesia è una sorta di testamento. Un lascito poetico.”

Quale significato ha il titolo e come è strutturata l’opera?

“Il titolo è nato da una foto inviata proprio dalla mia ex, tra l’altro è anche l’immagine della copertina. Un agrifoglio con la neve. Da qui la nascita di Agri Fogli. Ovvero versi pungenti, amari, di certo non facilmente digeribili. L’agrifoglio è il simbolo della resistenza, ma anche della bellezza nata in ambienti ostili… L’opera è divisa in tre sezioni: Dell’Amore, Lacci dal passato, Rimanenze.

Nella prima sezione troviamo poesie d’amore e di speranza. In “Lacci dal passato” si parla di pedofilia, rinascita e speranza. Nell’ultima parte, ovvero in “Rimanenze”, ci si concentra sul presente, sul vivere l’oggi come fosse un imperativo, un ordine. Si affronta la tematica della libertà dal dolore e della scoperta della malattia.”

Quali tematiche può trovare il lettore?

“Come anticipato prima, Agri Fogli è un libro che parla di amore, di rinascita, ma anche di temi come gli abusi sui minori e sull’esperienza di scoprire un cancro inguaribile.”

Parlaci del processo che ti ha portato a trasformare l’esperienza personale in poesia

“Io scrivo da sempre. Ho iniziato a scrivere sin dall’infanzia pubblicando vari articoli e poesie sui giornali della scuola. A 16 anni ho vinto il primo premio nazionale sez.giovani al concorso “Trecase”. Diciamo che ho sempre preferito immergermi nella scrittura e provare a trasformare il mio dolore, le mie emozioni in qualcosa che potesse darmi la spinta a superare i momenti meno belli, e a rendere eterni quelli in cui ho sentito il cuore vibrare d’amore.”

Il tuo linguaggio poetico è permeato dal concetto del Tempo. Che rapporto hai con esso e come lo hai espresso nella tua opera?

“Avendo una leucemia mieloide cronica, il tempo è diventato qualcosa di sacro. Tutto ciò che si vive viene amplificato. Una semplice carezza diventa inevitabilmente incisa nel cuore; il tempo è uno strumento di cui non diamo molto valore, ma che è imprescindibile per poter crescere e migliorarsi. Ne parlo come galantuomo, giustizia, verità. Il tempo rivela sempre la propria natura ed è lui stesso ad indicarci cosa è meglio fare e non fare. Se le persone avessero più consapevolezza di questo “mezzo”, probabilmente ci sarebbero meno guerre, discussioni inutili e addii. Infatti, una delle frasi più importanti per me è “Veritas filia temporis”, la verità è figlia del tempo. Troppo spesso ne abusiamo e quando ci accorgiamo di non averne abbastanza, ci rifugiamo nei rimpianti e nei rimorsi. In alcune poesie, il tempo viene visto anche come passato da accettare, presente da vivere e futuro da costruire. Il tempo è davvero qualcosa che non possiamo quantificare. Un’emozione può diventare indelebile per la vita.”

Quale stile contraddistingue Agri Fogli?

Agri Fogli non ha uno stile definito. Io stessa cerco di sperimentare e osare nella scrittura. Diciamo che la raccolta è un caos ordinato. Sicuramente è un libro diretto, sfrontato. A volte il linguaggio è poco formale proprio per arrivare subito al cuore del concetto o dell’immagine della poesia. Per me, come nella vita, essere diretti e sinceri è una prerogativa, un riconoscimento, un segno distintivo di sopravvivenza in una società meschina. Ragion per cui, Agri Fogli è così. A volte tranciante, altre può essere balsamo sul cuore.”

Fra i vari temi uno spazio importante è dedicato all’amore. Quali sfumature hai esplorato nei tuoi versi e quale idea emerge?

“Per me l’amore è un incipit della poesia. E’ quella scintilla che mi permette di rimettere le mani sulla tastiera e scrivere. Attraverso l’amore, ho trovato nuove strade interiori, nuovi modi di poter esprimere i miei sentimenti. Nella prima sezione “Dell’amore” che si apre con la poesia “Musa”, una vera e propria dichiarazione d’amore, troviamo quello che potremmo definire un viaggio attraverso i sentimenti. C’è la magia del bacio, dell’incontro, della promessa di amarsi per l’eternità, fino ad arrivare all’abbandono e alla fine della storia. L’intento è quello di trascinare il lettore nei vari stati d’animo, di trasmettere sensazioni e vissuti, di provare a fargli osservare l’amore attraverso i miei occhi.”

Hai scritto anche altre opere: come è cambiata o si è evoluta la tua scrittura nel corso del tempo?

“Sì, ho scritto I miei orizzonti di…versi, una raccolta che racchiude i miei 15 anni di poesia. E’ stato un vero e proprio coming out in quanto si affrontano temi come l’omosessualità e l’accettazione di sé. Lo stile è sicuramente cambiato nel tempo, la poesia è diventata molto più ermetica, ma è rimasta diretta, senza filtri. Ultimamente, grazie anche al corso intensivo Feltrinelli con Maria Grazia Calandrone, ho potuto sperimentare nuovi modi di fare poesia, di “asciugarla” e di arrivare ancora più sinteticamente al cuore del concetto, dell’emozione. L’evoluzione poetica deve anche andare a braccetto con la rivoluzione poetica, per me è importante scoprire metodi alternativi e soprattutto di non essere mai banale.”

Come poetessa come ti definisci?

“Senza filtri e senza lacci. Amo la libertà in tutte le sue forme, senza ledere il prossimo. E cerco di esserlo anche nella poesia. Non amo le congetture e i compromessi, o il voler cercare una strada usuale che confluisca in un unico modo di fare poesia. La poesia deve raccontare anche la durezza e la sregolatezza della vita umana, accompagnando il tutto con fare speranzoso. Pertanto mi reputo anche romantica. Il romanticismo non è solo armonizzare la poesia descrivendo la bellezza, ma anche descrivendo la stessa attraverso un altro punto di vista. Scrivo per dar voce ai miei demoni, alla mia piccola Rita che vive dentro e alla me che spera sempre in un futuro migliore. Non a caso la frase che mi porto dietro da quattro anni è “Post fata resurgo”, dopo la morte/caduta io risorgo.”

Stai lavorando a altri progetti?

“Ci sono tanti progetti in cantiere come quello di pubblicare una terza silloge e anche un primo romanzo. Nel frattempo ci impegniamo alla divulgazione di Agri Fogli che vuole essere un messaggio di coraggio e audacia per chi ha dovuto subire traumi come quelli della pedofilia o del cancro a non mollare, a chiedere aiuto e a credere che col tempo e facendo leva sulle proprie forze, si possa ritrovare la via della felicità. L’essere umano è capace rinnovarsi e di fare cose straordinarie persino quelle di sopravvivere e di vivere nonostante le avversità. Questo libro è dedicato anche a Syria e a tutti gli adolescenti che hanno scelto di fermare la loro vita prima troppo presto.”

Rita Nappi, è nata e vive a Napoli. Appassionata di scrittura sin dall’adolescenza, ha partecipato a premi e concorsi letterari nazionali ed internazionali, conquistando nel 2004, a soli 16 anni, il primo posto al Premio Nazionale di poesia “Trecase”, successivamente riceve menzione di lode al concorso premio città di caivano nel 2004 con la poesia Beata Solitudo.

Pubblica diverse antologie per la casa editrice Poeti e Poesia, partecipando in diretta su Sky in aprile con la sua mini sollege con alcune poesie dedicate a Napoli con il critico e saggista Attilio Pierelli. Partecipa a diversi reading ed eventi di poesia organizzati a gaeta dai “Poeti Viandanti”. Varie menzioni ricevute sempre in Campidoglio dal concorso Albero andronico nel 2010 e 2012.

Finalista nel 2016 al Concorso Gioacchino Belli tenutosi in Campidoglio (Roma). Menzioni al premio di Marigliano in vernacolo nel 2019. Menzione d’onore al concorso “Talenti Vesuviani” nel 2022 con il libro Agri Fogli. Ha pubblicato due raccolte con la casa editrice De Comporre Edizioni : I miei orizzonti di…versi nel 2015 e Agri Fogli nel 2021. Inoltre, presentò le sue liriche al Teatro Monsabrè di Cheverny e nel castello di Chambord nel 2019 in uno spettacolo di musica lirica e poesia. Terza classificata al premio un ponte di parole nel 2022 con la poesie Alle mie donne.

Eletta nel 2023 all’Expo di arte contemporanea e poesia di Salerno X edizione come poetessa votata dal pubblico. Menzione con lode al premio Rispo 2023 e Terzo posto classificata con la lirica “Syria” al concorso una lirica per l’anima. Infine, ha partecipato al corso intensivo di poesia con Maria Grazia Calandrone per Feltrinelli Education 2023. Ha partecipato alla fiera Ricomincio dai Libri nel 2021 con Erri De Luca e al Campania libri festival nel 2023.

E’ stata ospite in radio Blue star per la rubrica storiando daggiù, ha avuto un podcast “Campania stupor mundi”. Per anni è stata attivista per alcune associazioni e partiti per la difesa culturale e storica del Mezzogiorno e per la lotta per la Terra dei Fuochi, da qui l’appellativo “brigantessa”. Vinse due borse di studio come Tutor all’Universita Orientale per le materie Liguistica italiana e Linguistica Generale.

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