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Alla scoperta dei personaggi de “L’enigma della sfinge” di Luca Giacherio

Nemo Solaris è l’ispettore di polizia che, insieme al collega Tullio Badalamenti e al commissario Scalisi, conduce le indagini sull’omicidio della signora Cavalcanti, avvenuto nella villa in cui sta soggiornando. Nemo Solaris ha una mente geniale, il suo grande intuito sta sempre un passo avanti e lo rende un uomo sicuro di sé. Nonostante la giovane età, gode di ottima reputazione da parte dei colleghi grazie alla capacità di risolvere casi impossibili. È una figura dal pensiero sfuggente, come si legge nel romanzo “la mente di Nemo era un territorio inesplorato e sconosciuto, che fluttuava tra la materialità degli eventi reali e la leggerezza del mondo dei sogni, all’interno del quale viaggiava sotto gli effetti dell’alcool e delle droghe di cui faceva uso”.

Con uno sguardo acuto e penetrante ha una capacità straordinaria di collegare fatti apparentemente non correlati: Solaris è noto per la sua abilità nell’analizzare gli indizi e arrivare a soluzioni inattese. Il suo approccio meticoloso, e a tratti decisamente folle, lo rende un ispettore imprevedibile. Sotto la superficie di un personaggio quieto si cela una mente dinamica e brillante e dall’intuizione affilata. La dedizione al lavoro e la sua determinazione incrollabile lo rendono un uomo formidabile e affascinante per chiunque legga L’enigma della sfinge. Nemo Solaris è una presenza che porta una ventata di freschezza e sofisticatezza alla scena investigativa. Un personaggio fuori dalle righe che sarà di fondamentale aiuto nelle indagini sull’omicidio. Le sue ipotesi, per quanto strambe possano sembrare, acquisiscono sempre più credibilità, creando un effetto sorpresa che non ci si aspetta…

Giovan Battista Scaccabarozzi è un medico illustre e preparatissimo entomologo. Dall’aspetto minuto e dallo sguardo timoroso, è un personaggio che culmina sempre in situazioni comiche a causa del suo strambo cognome e di una balbuzie che non gli lascia scampo. Scaccabarozzi è uno dei personaggi più originali e divertenti del libro, attraverso cui il romanzo acquisisce le tipiche sfumature del giallo comico.

Le sue interazioni con gli ospiti di Villa Cavalcanti sono fonte di divertimento e di vicende esilaranti che rompono la serietà delle situazioni più drammatiche. Scaccabarozzi ha una personalità talmente buffa da essere un personaggio memorabile che rimane impresso per la sua comicità. Una figura che conferisce una buona dose di leggerezza e umorismo alla storia legata all’omicidio della signora Cavalcanti. Da questo passaggio del libro possiamo cogliere tutta la sua particolarità: “ecco quindi che in situazioni di estrema difficoltà, che coincidevano spesso con eventi di aggregazione sociale, ricorreva al consumo di qualche bicchierino per sciogliersi la lingua quel tanto che bastava per intrattenere quel minimo di conversazione sufficiente a non essere considerato un misantropo”.

Svetozar  Vok, definito come  il “cecoslovacco dall’aspetto sepolcrale”, è una presenza inquietante e sinistra, dalla corporatura sottile e allungata. Il suo volto cinereo e l’occhio spiritato incutono profondo timore in chi incrocia il suo sguardo. Vok è un misterioso ospite di Villa Cavalcanti e si trova lì per la prima volta e per puro caso…o forse no? Uomo estremamente riservato e intelligente, riesce a catturare chiunque con i suoi ragionamenti filosofici.

Svetozar Vok è circondato da un’aura di mistero: la sua presenza riesce a gelare anche il sangue del lettore, con quelle movenze lente  e precise accompagnate da un accenno di sorriso malizioso. La sua figura spettrale si materializza attraverso dettagli vividi e immagini evocative che generano, in chi legge, terrore e fascino; un personaggio che non smette di stupire e acquisisce sempre più tratti iconici da vero signore infernale. Vok è un personaggio che risveglia le paure più recondite e resta impresso per quella sua aura oscura  e terrificante, ma anche per l’acume dei suoi ragionamenti e l’impassibilità di fronte agli eventi. Una figura letteraria reale e palpabile che riesce a conferisce alla trama una leggera sfumatura horror.

La trama de L’enigma della sfinge

A Villa Cavalcanti, nel bel mezzo di un’incessante nevicata, il piacevole soggiorno di nove personaggi viene sconvolto da un evento inspiegabile: la proprietaria di casa viene trovata assassinata nella Camera Rossa, una stanza inaccessibile e chiusa dall’interno.
Chi ha ucciso Elena Cavalcanti? E come ha fatto l’assassino a commettere questo delitto impossibile?
A indagare sul caso si troveranno il colto ispettore Badalamenti, con la sua incrollabile fede nella razionalità, e il giovane Nemo, che al contrario sa molto bene che, a volte, è necessario uscire dalle strade più battute fino a immergersi nei deliri dell’oppio.
Mentre vanno alla ricerca di risposte, uno spettro mostruoso si aggira fra gli ospiti della villa, disturbandone il sonno. È lo spettro della sfinge, che porterà con sé una serie di enigmi tanto sinistri quanto misteriosi.
Sparizioni, fantasmi e antichi segreti guideranno il lettore in un viaggio sorprendente tra il mondo reale e quello metaletterario alla ricerca della soluzione del più grande enigma di tutti i tempi. 

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