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Operatori socio-sanitari, una risorsa fondamentale ancora poco riconosciuta. Natasha Pisana: «Occorrono maggiori tutele e formazione»

Sono trascorsi circa tre mesi dall’inizio dell’emergenza coronavirus che ha trascinato il mondo nella pandemia, e mai con in questo momento storico la figura degli operatori socio-sanitari (oss) si è rivelata cruciale e particolarmente apprezzata. Una risorsa in grado di affiancare in ogni circostanza il lavoro di medici e infermieri negli ospedali, nelle RSA, nelle case di riposo, nelle Fondazioni e nelle Aziende pubbliche di servizi alla persona. Un lavoro di mediazione importantissimo nella sanità pubblica e privata, eppure questa categoria fatica ad essere identificata, riconosciuta e apprezzata nella sua completezza, soprattutto in alcune regioni d’Italia. Per cercare di inquadrare più a fondo questa figura professionale è intervenuta Natasha Pisana, sindacalista e coordinatrice regionale di “Io sono oss” Sicilia.

In questo momento di particolare emergenza il ruolo degli operatori socio-sanitari, in Italia e in particolare nella regione Sicilia, ha avuto un peso fondamentale per il contrasto al Covid-19 e alle cure dei pazienti. Cosa pensa a tal riguardo? «Oggi più che mai – afferma la sindacalista –  il ruolo della nostra categoria si è rivelato utile e indispensabile, sia nella sanità pubblica che in quella privata. Noi come coordinamento siamo impegnati in prima linea profondendo uno spasmodico impegno quotidiano nella filiera assistenziale. Ora ci auguriamo per il futuro che le aziende sanitarie, a livello nazionale ed in particolare relativo alla regione Sicilia, provvedano a stabilizzare il precariato degli oss, valorizzandone e accrescendone la professionalità».

La Pisana, molto attenta all’aspetto dei diritti, menziona in particolar modo anche l’importanza di un’adeguata formazione professionale: «È necessario – sottolinea la coordinatrice di “Io sono oss” Sicilia – che gli oss seguano una formazione altamente qualificata al fine di potergli consentire di operare in sicurezza ed efficacia, soprattutto in un periodo come questo di piena emergenza sanitaria. Gli oss rappresentano dei punti di riferimento sempre più basilari, e anche per questo ci stiamo organizzando in una rete sinergica nazionale con gli ordini dei medici e degli infermieri».

Cosa manca attualmente alla figura degli oss in fatto di tutele? «Occorrono riforme e contratti certi, che stabilizzino il lavoro e mettano l’operatore in condizione di formarsi continuamente, accrescendo la professionalità al servizio dei pazienti e della sanità stessa».

Occorre, dunque, secondo Natasha Pisana, una riflessione più attenta intorno alla figura dell’operatore socio-sanitario al fine di adeguarne un quadro professionale, contrattuale e giuridico in cui concorrono anche le responsabilità dei sindacati.

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