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Morsi e punture di insetti, ciò che è bene sapere…

Redazione salute – Gli artropodi che possono mordere o pungere, sono vari. Includono vespe, calabroni, api, tafani, zecche, zanzare, pulci, pidocchi, acari, ragni e moscerini.
Nella maggior parte dei casi, i morsi o le punture di insetti non sono gravi e i disturbi (sintomi) che provocano migliorano, o scompaiono, in poche ore o giorni.
Raramente possono infettarsi, causare reazioni allergiche che possono mettere in pericolo la vita (anafilassi) o trasmettere malattie infettive gravi.
SINTOMI
I morsi e le punture di insetti, di solito, causano un rigonfiamento rossastro della cute, talvolta doloroso e/o pruriginoso.
I disturbi (sintomi) normalmente migliorano entro poche ore o giorni ma talvolta possono durare più a lungo.
Alcune persone possono avere una lieve reazione allergica nel punto della ferita, con un arrossamento più ampio che tende a gonfiarsi, arrossarsi e causare dolore. In questo caso i disturbi possono durare più a lungo, anche una settimana.
Molto raramente, alcune persone possono manifestare una grave reazione allergica che provoca difficoltà a respirare, capogiri, rigonfiamento del viso e della lingua. In questo caso è richiesto intervento medico immediato.
TERAPIA
In caso di morso o puntura di insetto è necessario:
  • rimuovere con attenzione il pungiglione
  • in caso di morso di zecca, va rimossa la zecca intera
  • per rimuovere la zecca utilizzare pinzette a punta fine per non schiacciare il corpo, oppure usare gli strumenti disponibili forniti nei kit per la rimozione di zecche e pulci. La zecca va afferrata il più vicino possibile alla cute, per evitare che la testa rimanga nella ferita e poi va estratta tirando verso l’alto. Successivamente lavare con acqua e sapone la zona in cui si è verificata la puntura d’insetto
  • applicare sulla ferita per almeno 10 minuti prodotti freddi (acqua fredda, fazzoletti bagnati in acqua fredda o ghiaccio) per ridurre il gonfiore
  • evitare di grattare o sfregare la ferita e l’area attorno, anche se prude, per ridurre il rischio di infezione
  • evitare di usare medicamenti “tradizionali” o “fatti in casa” quali aceto o bicarbonato di sodio
  • chiedere in farmacia o al proprio medico prodotti per ridurre il dolore, il prurito e il gonfiore
Normalmente la ferita e disturbi regrediscono in 2-3 giorni, se ciò non accade è consigliabile contattare il proprio medico.
Quando consultare il medico
Contattare un medico se:
  • il morso o la puntura causano preoccupazione
  • i disturbi (sintomi) non regrediscono o iniziano a peggiorare dopo 2 o 3 giorni
  • il morso o la puntura riguardano la bocca, la gola, la zona vicino agli occhi
  • l’arrossamento attorno al morso si espande (almeno 10 cm di diametro) e l’area diventa gonfia o dolente
  • la ferita mostra segni di infezione, pus, dolorabilità, arrossamento, rigonfiamento
  • compaiono disturbi (sintomi) generali, febbre, rigonfiamento dei linfonodi e dolori muscolari e articolari, mal di testa, tosse secca, affaticamento
Quando andare al pronto soccorso
Il numero d’emergenza 112 o 118 devono essere chiamati se la persona morsa o punta ha disturbi che facciano pensare ad una reazione grave, quali:
  • difficoltà di respirazione
  • rigonfiamento della faccia, della bocca o della gola
  • nausea o vomito
  • aumento della frequenza del battito cardiaco (tachicardia)
  • capogiri e senso di debolezza
  • difficoltà a ingoiare
  • perdita di coscienza
In questi casi è necessario il trattamento d’urgenza al pronto soccorso o in ospedale.
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