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Rinnovabili, approvati dal governo cinque mega progetti

ROMA – Tre progetti di rinnovabili da realizzare nella regione Puglia, tre nella regione Basilicata e due nella regione Toscana approvati dal Consiglio dei Ministri del 5 ottobre.
In particolare il giudizio è positivo di compatibilità ambientale per otto progetti di impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili (energia eolica, fotovoltaica e geotermica), per una potenza complessiva pari a circa 314 MW:
·        impianto eolico nei comuni di San Mauro Forte, Salandra e Garaguso (MT) – 72,8 MW;
·        impianto eolico nei comuni di San Paolo di Civitate loc. Masseria Difensola e Poggio Imperiale loc. La Colonnella (FG) – 31,35 MW;
·        impianto eolico “Serra Palino” nei comuni di Sant’Agata di Puglia e Candela (FG) – 48 MW;
·        impianto eolico “Venusia” nei comuni di Venosa e Maschito (PZ) – 36 MW;
·        impianto agri-ovi-fotovoltaico “Copertino” nei comuni di Copertino e Galatina (LE) – 60 MW;
·        permesso di ricerca finalizzato all’impianto pilota geotermico “Cortolla”, nel comune di Montecatini Val di Cecina (PI) – 5 MWe;
·        proroga del termine di validità del provvedimento di valutazione di impatto ambientale per la realizzazione dell’impianto eolico nei comuni di Muro Lucano, Bella e Balvano (PZ) – 55,8 MW;
·        impianto pilota geotermico “Castelnuovo”, nel comune di Castelnuovo Val di Cecina (PI) – 5 MWe.
Deliberato da parte del Governo anche il superamento del diniego espresso in conferenza di servizi dalle regioni Abruzzo e Umbria, consentendo così la prosecuzione del procedimento di autorizzazione alla costruzione ed esercizio dell’opera denominata “Metanodotto Sulmona – Foligno DN 1200 (48”), DP 75 bar”. Il metanodotto in questione costituisce uno dei cinque tratti funzionalmente autonomi della cosiddetta “Linea Adriatica” dei gasdotti, che si snodano lungo il versante adriatico dell’Appennino.
E’ un’infrastruttura strategica per la  diversificazione delle fonti energetiche che consentirà d’incrementare le capacità di trasporto di gas proveniente dai punti di entrata della rete nazionale dei gasdotti ubicati nel Sud Italia.
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