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Un viaggio nei labirinti dell’anima, tra verità e menzogna: intervista all’autrice Searain e recensione del libro “Inganni”

“Inganni” parla di relazioni umane e dei sentimenti che le governano, fra cui falsità in tutte le sue aberranti sfaccettature. Attraverso i personaggi si analizzano i labirinti insidiosi dell’anima umana e si svela come vengono viziate le giornate, deviati i pensieri, alterate le azioni, falsate le parole delle persone dalla non verità e dall’inganno. Inganno di cui il rapporto di Andrea e Chiara, coppia attorno a cui ruota la narrazione, è impregnato.Ma c’è anche la verità. Luce abbagliante ed invisa a molti, troppi uomini, che impongono, a chi gli è a fianco, il peso delle loro menzogne, delle loro maschere, di quello che sono e non sono, il peso di quello che non provano, il peso della loro freddezza. La verità è qui veicolata tramite gli amici Al, Etta e Cincin che hanno il coraggio di dirla, anche se, come sappiamo, chi la dice è considerato matto. Loro, invece, l’abbracciano, l’assaporano, la seguono: sono quello che sono e quello che appaiono. Semplicemente sono fedeli alla loro natura, alla loro coscienza, levandosi ogni tipo di maschera, anzi non mettendola mai.

Recensione

Inganni è molto più di una semplice storia sul divario fra la menzogna e la verità: è un’opera che ci catapulta in un viaggio nell’animo umano, offrendo un’analisi dettagliata delle dinamiche relazionali e delle maschere che spesso indossiamo nella vita quotidiana. Attraverso una trama semplice e personaggi ben definiti, l’autrice getta una luce penetrante sulle sfaccettature delle interazioni umane, scavando nel profondo della psiche per rivelare i labirinti emotivi che spesso ci tengono prigionieri della bugia.

Al centro della storia del romanzo Inganni ci sono Andrea e Chiara, una coppia intrappolata in un ciclo vizioso di menzogne e manipolazioni. Il loro rapporto, apparentemente solido, è minato da segreti e bugie che mettono immediatamente in discussione i loro sentimenti. L’autrice attraverso la loro storia ci mostra come l’inganno possa avvelenare le relazioni creando un mondo in cui la verità è sempre più difficile da abbracciare.

Nel tessuto narrativo di Inganni, i due protagonisti si ergono come archetipi della superficialità dilagante, figure che si muovono nell’oasi del lusso e della ricchezza naufragando però nel vuoto interiore. In questa narrazione, l’autrice vuole mettere a fuoco come l’agio e l’egoismo diventino per loro le uniche priorità di vita. Questi personaggi, aridi nel cuore e nei rapporti interpersonali, si dedicano a una vita vuota di significato, in cui ogni azione è orientata esclusivamente a generare apparenza a vantaggio della pura estetica e della bellezza fine a se stessa.

Il quadro che l’autrice dipinge è il riflesso realistico di una realtà in cui l’apparenza e il prestigio materiale prevalgono sulla sostanza. Andrea, così come altri personaggi secondari del libro, incarnano la superficialità dilagante, dove il lusso e le ricchezze sono ostentati come simboli sociali. La cultura stessa diventa un mezzo per affermare il proprio prestigio, anziché un’opportunità per crescere interiormente e comprendere il mondo.

Tuttavia, in mezzo a questa oscurità emerge una luce abbagliante incarnata dalle figure dei personaggi Al, Etta e Cincin. Questi, coraggiosi e autentici, rappresentano un contraltare alla falsità. Sono gli unici ad avere il coraggio di abbracciare la verità nonostante sia spesso considerata “fuori moda”. La loro fedeltà all’amicizia e alla propria coscienza li rende dei veri eroi, capaci di illuminare la strada labirintica dell’inganno. Sono loro a ricordarci che, nonostante le difficoltà e le tentazioni, è possibile abbracciare la sincerità e vivere secondo dei valori più profondi e veri.

La riflessione che il libro ci propone sull’inganno, e sull’abisso che c’è tra una vita condotta nel segno della verità o della menzogna, è resa ancora più coinvolgente dalla prosa avvincente e penetrante dell’autrice. Con una narrativa che si distingue per la sua scorrevolezza e immediatezza, Searain ci fa immergere in un viaggio psicologico, portandoci ad esplorare l’intimità dei suoi personaggi con una profondità che non ha paura di usare il linguaggio dell’autenticità.

Attraverso una scrittura diretta, l’autrice ci invita a riflettere sulla fragilità delle nostre priorità e sulla vacuità di una vita basata esclusivamente sull’apparenza e sul possesso materiale. Ci spinge a interrogarci sul significato della ricchezza ostentata, invitandoci a esplorare le profondità del cuore e a coltivare delle relazioni più sincere e  significative. È un invito a scrutare dentro di noi, a confrontarci con le nostre debolezze e a trovare la forza di abbracciare la strada dell’autenticità, nonostante le sfide che possiamo incontrare lungo il cammino.

Inganni è un libro che ricorda come la ricchezza risieda nella profondità dei legami umani veri, nella sincerità dei sentimenti. Solo abbandonando le maschere dell’inganno e dell’apparenza possiamo sperare di trovare la strada e realizzare il nostro pieno potenziale come esseri umani. La riflessione proposta da Inganni ci sprona a essere più coraggiosi anche se ciò significa sfidare le convenzioni sociali e mettere a rischio il conforto che possiamo trovare nelle bugie.

Ci mostra come le maschere possano avvelenare anche quelle che dovrebbero essere le relazioni più sincere, deviando i pensieri, alterando le azioni e distorcendo le parole. Ciò che emerge con forza è il messaggio di coloro che, nonostante tutto, abbracciano la verità senza compromessi: sono loro gli eroi silenziosi di questa storia, coloro che sfidano il conformismo sociale e mettono in discussione le convenzioni per rimanere fedeli a se stessi e alla propria coscienza.

In conclusione, Inganni non è soltanto un romanzo di intrattenimento, ma un’esperienza che invita alla riflessione profonda. Questo libro è consigliato a chiunque sia alla ricerca di una lettura scorrevole e leggera nella prosa, ma che sappia allo stesso tempo scendere in profondità e suggerire un cammino introspettivo che possa diventare un viaggio emotivamente ricco e coinvolgente dentro se stessi.

Intervista all’autrice

Cosa ti ha ispirata a scrivere Inganni? C’è un evento specifico o un’esperienza personale che ha influenzato la storia?

“Il libro è effettivamente basato su fatti realmente accaduti. Ho messo insieme eventi, considerazioni mie e osservazioni sul mondo. Chiaramente ci sono parti inventate per rendere più coerente il romanzo.”

Quali sono le forme di inganno descritte nel rapporto tra Andrea e Chiara?

“La più meschina e più diffusa: il nascondere la propria anima, le proprie intenzioni e i propri sentimenti  al prossimo. Nel caso specifico alla persona che scegli di avere a fianco.”

Come hai trattato il tema della “maschera” per esplorare l’identità dei personaggi?

“Ho messo a confronto  le due facce dell’umanità, menzogna e verità, attraverso gruppi di personaggi diversi. Per menzogna intendo dire il negare coscientemente, a sé medesimi e agli altri, chi realmente siamo, per trarre profitto da un rapporto falsato. Inoltre i due gruppi di personaggi hanno una scelta: adeguarsi o meno alle convenzioni della società. “ 

Che ruolo ha l’amicizia nel romanzo e come, attraverso questa, hai esplorato il tema della verità e della fedeltà?

“L’amicizia è fondamentale sia nel libro che nella realtà, il punto è che non si trova! Perciò ho dato molto spazio al rapporto vero e limpido di Al, Etta e Cincin, giovani adulti spaesati da un mondo sempre piu incomprensibile. Loro sono alla costante ricerca di loro medesimi e di relazioni sincere. Riusciranno, attraverso la loro amicizia, a trovare un punto saldo a cui aggrapparsi. Inoltre, mi preme di dire che l’amicizia fra uomo e donna è possibile quando si è limpidi.”

Quale messaggio emerge dal libro in merito alle conseguenze dell’inganno nelle relazioni?

“Che una relazione sbagliata può cambiare i connotati dell’anima.”

Come sei riuscita a mantenere una scrittura scorrevole e piacevole pur affrontando temi così complessi e difficili?

“Grazie mille del complimento. Nel mio piccolo, anzi piccolissimo, cersco di seguire il consiglio di Cechov di levare i fronzoli perché: “la concisione è sorella del talento”. Non mi piace girare intorno ai fatti, vado dritta al punto con una buona dose di ironia.”

Quali sono state le maggiori sfide durante la stesura di Inganni e come le hai affrontate?

“Tagliare!  Il libro era inizialmente più lungo, anche se di poco. Inoltre la cosa che mi è difficile fare è rimanere distaccata dagli eventi che narro. Spesso personalizzo troppo le reazioni dei personaggi e sovrappongo i miei sentimenti con quelli che cerco di descrivere nel libro e il messaggio  può non essere capito. Mentre getto le basi di un romanzo i miei sentimenti cambiano e trapelano nel romanzo. Invece vanno messi dei filtri fra te e il libro. Cosi da abbracciare un pubblico più ampio.”

Hai già in mente nuovi progetti o altri temi che vorresti esplorare nei tuoi prossimi lavori?

“Sono imprevedibile e faccio le cose a caldo senza fare programmi. Quindi… top secret!”

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