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Emergenza, dai giovani una lezione di pazienza e compostezza

Editoriale – Emergenza +20 e chissà quanti altri ancora, sicuramente + 30. Bisogna essere realisti e tutti sappiamo che questa staticità dovrà ancora durare abbastanza. Tanto vale accettarla non potendo fare altro e conviverci.

Ed in questa situazione paradossale che ha già segnato e che segnerà la storia personale di ogni persona, la lezione più importante sta arrivando proprio da quella che era definita una generazione di “irriducibili”, di quello che non possono seguire le regole. Certo non ci si era abituati affatto. Ma dai giovani viene una lezione chiara: il saper essere pazienti e composti.

Le nuove generazioni, massivamente sono coloro che durante l’emergenza tacciono, stanno in casa, e rispettano molto più degli adulti i dettami e le prescrizioni di legge. Una inversione di tendenza: i capricci con il cane al seguito, la tigna di dover uscire per forza è più che altro ascrivibile alle generazione adulte-anziane.

Le denunce a carico di cittadini trasgressori del “coprifuoco” in atto sono riferite a persone adulte, in rarissimi casi nei confronti di giovani italiani.

I giovani hanno spento un pò i social, non si ergono a cimentarsi in una tuttologia distruttiva. Stanno abbassati come giunchi che aspettano la piena passare. Lezioni di vita, per una società che è già cambiata e dato che il ritorno allo stato quo ante non sarà certo a breve termine seppure nella sua completezza.

Assistiamo ad intemperanze, gente positiva al Covid che va in giro come nulla fosse, e gente che soffre per le attività chiuse con preoccupazioni non indifferenti. Eppure se la vita è cambiata a tutti, quelli che erano maggiormente protagonisti e fruitori di una movida abituale sono stati i primi, con eleganza a ritirarsi a vita privata. Di questo dovremmo tenere conto nell’analizzare il post emergenza, e rivedere il giudizio sulle nuove generazioni, che salvo eccezioni ovviamente, hanno testimoniato il loro saper essere italiani, prima di molti altri, indubbiamente.

Daniele Imperiale

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